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Una stagione fantastica nonostante gli infortuni.
di Giovanni Golvelli, 22/12/2007

Giovanni Golvelli alla Blood Runner (foto di Giuseppe Coccia)

Giovanni Golvelli alla Blood Runner (foto di Giuseppe Coccia)

La sera del 5 Gennaio, alla vigilia della gara “Corri per la Befana”, non mi sarei mai immaginato quello che sarebbe poi successo nel corso della stagione.

Ero in uno stato pietoso sia fisicamente che moralmente. Il ginocchio ancora mi faceva male, in ricordo della Maratona di Ostia di fine dicembre (la mia prima esperienza sulla lunga distanza), per non parlare poi del versamento alla coscia dovuto ad un vecchio trauma.

Proprio a causa di quest’infortunio, nel lontano 1990, abbandonai definitivamente l’attività agonistica di ciclo-cross. La voglia di correre era però così grande che la mattina del 6 Gennaio mi sono alzato di buon’ora e ho provato a correre dentro casa per constatare il mio stato fisico.

Nonostante i dolori fossero forti ho deciso ugualmente di partecipare alla gara pensando che nelle peggiori delle ipotesi mi sarei messo a camminare.

Nel corso della gara, nel magnifico scenario dell’acquedotto romano all’interno del parco, la mia mente è tornata indietro nel tempo, quando sullo stesso percorso ero solito allenarmi per il ciclo-cross.

Sono riuscito, nonostante i dolori, a portare ugualmente a termine la gara, il che non ha fatto altro che motivarmi ancora di più e, come si suol dire, “l’appetito vien mangiando”: l’indomani mi sono ritrovato a concorrere per la gara di cross di Formello.

Da lì si sono succedute una serie interminabile di corse anche a lunga distanza: mezze maratone, maratone e gare sui 10 km. La cosa più incoraggiante è stato il constatare che il rendimento era rimasto costante, con tempi tra i 4 e i 4,15 sui 10.000 m, il che mi ha permesso di stare quasi sempre tra i primi posti per categoria. Evidentemente, nonostante l’età, il mio corpo recupera velocemente, considerando il notevole numero di gare disputate.

Nel periodo estivo sono arrivato anche a partecipare a 3-4 gare settimanali per giungere all’apice del “Corri Roma” nella notte tra sabato 15 e domenica 16 settembre, seguita immediatamente dopo dalla durissima “Trail” di Trasacco di 16 Km delle 9,30, per poi terminare la giornata con i 10,5 Km di Frosinone delle 17,00: 37,5 km percorsi in sole 16 ore.

Il mio obiettivo era riuscire a chiudere in bellezza la stagione agonistica partecipando alla Maratona di Ostia del 14 ottobre e provando l’esperienza dei 100 Km di Tarquinia.

Purtroppo, a causa dello sforzo eccessivo nella preparazione, i miei problemi al ginocchio e alla coscia sono peggiorati. Ho dovuto così rinunciare all’impresa “trascinandomi”, nel vero senso della parola, nel corso delle gare successive fino alla gara di Fiumicino del 9 dicembre.

Il 14 mi sono poi sottoposto ad un intervento e nonostante ciò, se ripenso alle mie perplessità di inizio stagione, posso davvero considerarmi più che soddisfatto, perché è stata comunque UNA STAGIONE FANTASTICA.

Quasi 1.000 Km percorsi, per un totale di 90 gare disputate, in compagnia naturalmente delle mie “fedeli” scarpette che mi hanno accompagnato anche nella stagione precedente, a dispetto di chi promuove il continuo cambio di scarpe.

Secondo il mio modesto giudizio sono tre i fattori determinanti per il buon andamento agonistico: la testa, che ti permette di non cedere alla fatica; il cuore, il motore del corpo umano, e le gambe, la messa in pratica di ciò che la testa comanda e il cuore permette.

Il mio augurio per il prossimo anno è di provare, con l’augurio di Dio, l’esperienza dei 100 KM.

Con l’occasione rivolgo a tutti voi e alle vostre rispettive famiglie un caloroso augurio di un Buon Natale e di un sereno e felice Anno Nuovo.

Giovanni


Giovanni Golvelli al Tiburtino (foto di Giuseppe Coccia)

Giovanni Golvelli al Tiburtino (foto di Giuseppe Coccia)



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