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MAIS... non solo un logo sulla canotta orange
di Carola Norcia, 08/05/2007

Il 4 maggio 2006, presso la sede della nostra Podistica Solidarietà a Roma, si è tenuto l’incontro con Loredana Rabellino e Jackie Stevenson del MAIS - Movimento per l'Autosviluppo Internazionale nella Solidarietà. Il logo del MAIS lo portano tutti gli atleti della Podistica Solidarietà sulla schiena quando indossano la canotta orange. Chi, dunque, meglio di un atleta orange può avere l’onore e il piacere di apprendere e diffondere informazioni sull’attività del MAIS?

Jackie Stevenson spiega che sono oltre 1000 i ragazzi sostenuti e che per loro il MAIS finanzia (nel Sud Africa e in tutto il mondo) programmi finalizzati principalmente all’istruzione.

Sono molti i profughi che abbandonano il Congo ed altri paesi limitrofi per raggiungono il Sud Africa nella speranza di cambiare la propria vita. Presto però vedono deluse le loro aspettative, dal momento che i rifugiati non sono autorizzati a lavorare e, non possedendo nulla, spesso hanno difficoltà addirittura a trovare un alloggio in affitto. Molti non possono permettersi economicamente l’istruzione. L’obiettivo del MAIS è dunque quello di offrire loro l’opportunità di un futuro migliore, magari nella speranza di permettere loro di far ritorno un giorno nel loro paese e contribuire allo sviluppo di quest’ultimo grazie all’istruzione ricevuta.

Le strutture scolastiche, ospedaliere, sanitarie sudafricane in grado di offrire accoglienza a queste persone sono purtroppo carenti. Il progetto di Sostegno a distanza di Yeoville è nato nel 1993 con l'apertura della prima scuola statale multirazziale, la Yeoville Community School.

Nel 1998 la Sig.ra Jackie Stevenson, ai tempi direttrice della Yeoville Community School, ritenne indispensabile aprire una casa-famiglia dove ospitare i ragazzi della scuola che si trovano in gravi difficoltà, per sostenere l'educazione scolastica dei figli degli esuli politici che rientravano nel paese con la fine dell'apartheid e dei bambini poveri della zona. Inizialmente la casa è stata affittata, poi nel 2001 è stata acquistata ed attualmente ospita circa 20 tra bambini e ragazzi, una direttrice e 3 “mamme” che si occupano di loro.

Inoltre, ad alcuni ragazzi più grandi è stata data l’opportunità di vivere in appartamenti indipendenti. A questo proposito, la Podistica Solidarietà è lieta di apprendere che una di queste case è stata chiamata CASA CATELLO, in memoria di Catello Tarquinio, atleta orange tristemente scomparso. Il progetto Yeoville prevede anche un Gruppo di Cucito. I soldi raccolti vengono destinati interamente alle donne che fanno parte del gruppo cucito, in prevalenze rifugiate del Congo, stato africano nel quale da anni si protrae una sanguinosa guerra.

Il fiore all’occhiello di quest’anno è l'avvio del Progetto Comunitario in Swaziland, grazie al finanziamento ottenuto dalla fondazione svizzera FAI per la costruzione del presidio medico, i cui lavori sono terminati con ben sei mesi di anticipo rispetto alle previsioni iniziali.

Il prossimo obiettivo, su richiesta della comunità di Mahamba, è quello di riuscire a raccogliere fondi sufficienti per la costruzione del Centro Educativo.

Il MAIS è una Associazione di volontariato laica senza fini di lucro che porta avanti progetti, in Sud Africa, Swaziland, Madagascar, Argentina, Brasile e Romania.

A conclusione dell’incontro alcune riflessioni: è importante far conoscere l’attività e i progetti del MAIS perché si sappia che grazie al nostro sostegno, e di chiunque voglia prendervi parte, vengono realizzati progetti vitali per la popolazione locale di questi paesi. E l’incontro di venerdì ci ha permesso di capire lo spirito di chi, come Loredana e Jackie, seguono progetti in tutto il mondo finalizzati all’autosviluppo.


Evento: La Podistica Solidarietà incontra il MAIS (04/05/2007)



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