Che sorpresa stamattina…. la bilancia mi segna due chili e mezzo in più di ieri.

E che me so magnato tutto io ieri sera? Impossibile. Scendo da sto maledetto attrezzo e provo a ripesarmi ma prima che ci risalga vedo che compare un numero: 3,5.

Il negoziante me la aveva garantita per buona, anzi ottima. Mi disse, due anni fa. “guardi che è precisissima ed è anche intelligente”. La comprai a volo! 30 euro e passa la paura.

Ritelefono al tipo e gli spiego l’accaduto. Lui mi risponde: “normale, non si preoccupi caro signore, la bilancia non è rotta, ha solo espresso la sua intelligenza: 2,5 è il suo peso, mica vendo piume o fogli di carta velina io!”.

Cosi adesso per pesarmi devo risolvre una equazione di primo grado: Y (mio peso lordo) - 3,5 (peso della bilancia) = X (mio peso netto).

Ma che me frega, me ne compro un’altra, esiste quella impendenzometrica, ma qualcuno mi ha detto che misura il peso solo quando stai in pendenza, e come faccio? Mi devo mettere così : / praticamente! Allora mi tengo questa e tagliamo la testa a un altro toro.

Forse è meglio parlare della grande abbuffata di ieri: hanno portato di tutto: frittate, mozzarelle, macedonia, piatti da lavare, piatti già lavati, parmigiano, di nuovo parmigiano, dolcetti, chi più ne ha (è un dolce che si chiama così), chi più ne metta (è un altro dolce che si chiama così).

Questi ultimi due dolci li faccio e li mangio io per non avvelenare gli altri, qualche volta ve li faccio assaggiare (se volete).

Eravamo in tanti, adesso non ricordo i nomi perché sono ancora brillo ma di sicuro c’erano Giulia, Aleksandra, Marziale, Pino Coccia (non ho capito che ci faceva anche lui lì), Antonella e family etcì etcì…..

Qualcuno si è intrufolato, qualche topo ha pasteggiato e tutti in allegria abbiamo festeggiato il sempreverde Pino Coccia con un dolce originalissimo: abbiamo fatto una torta con sopra una sua immagine col cappello. Il pasticciere ha detto che se si doveva fare senza cappello veniva a costare molto di meno perché al posto della testa non si poteva mettere assolutamente niente… veniva una torta di forma molto strana…. .

Ma noi della Podistica & Solidarietà non badiamo a spese e vada per il cappello! Praticamente ci siamo magnati il grande Pino e pure er cappello!

Ma quel che è importante è che abbiamo socializzato, chi commentava la maratona, chi criticava le pance altrui, chi prendeva in giro i tapascia di turno, io che toglievo la mondezza, insomma abbiamo espresso tutti i nostri sentimenti da brave e umane personcine quali siamo.

Mi sono accorto che si è creato un grande affiatamento, nessuno praticamente stava mai zitto e tutti a parlare, non si capiva niente. Di bello però c’era che si sentiva il calore umano che riscaldava la fredda giornata di marzo (mamma che poeta che sono!) e il brivido rimaneva costantemente fuori dalla porta.

Dimenticavo una cosa: fra il tantissimo materiale gastronomico c’era tanto prosciutto da affettare. Io un po' ne ho mangiato (di prosciutto) ma poi, fra affettato ed affetto ho preferito il secondo (l’affetto cioè), quello che non si vende al supermercato e che non si vince in nessuna gara ma mi regalate voi della Podistica ogni qualvolta mi fate un complimento per i miei resi e i miei conti e anche per questa epa che fortunatamente sta cominciando a scendere, grazie anche alla mia bilancia intelligente.

Ciao a tutti. Attilio.