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Non c'è DUE senza TRIathlon
di Giancarlo Amatori, 12/10/2011

Il ricordo dell’esordio del primo maggio a Terni è ancora fresco, eppure sono già al mio terzo triathlon per quest'anno!

La distanza è sempre quella sprint, ma stavolta si va a S. Marinella per quella che sarà per me l'ultima prova del 2011, anche perché inizia a fare freddino...

Pensavo di essere l'unico che si sarebbe congelato nelle ormai fredde acque del Tirreno e invece sabato mi contatta Edwige Nania, iscritta in gran segreto e pronta per l'esordio, così ci accordiamo per andare insieme.

Domenica mattina ci vediamo poco dopo le 9 e prima di caricare in macchina la bici di Edwige, praticamente gliela faccio a pezzi: via le luci, un ingombrante lucchetto e tutto quello che non serve per il triathlon, la parola d'ordine è ALLEGGERIRE!!!
Qualche altro piccolo aggiustamento, carichiamo in macchina la sua mountain bike nuova e pulitissima e si parte. Arriviamo a Santa Marinella verso le 10 in largo anticipo, tanto che ci concediamo un giretto in bici sull'Aurelia, utilissimo "check" per Edwige che capisce di dover alzare la sella.

Alle 11 finalmente inizia la distribuzione dei pacchi gara, poco dopo veniamo riconosciuti (grazie alla tuta sociale e alla canotta orange) dai simpaticissimi Giovanni Cesaroni e Luca F. Ricci, anche loro all'esordio.

Stavolta mi sento un veterano e spiego agli altri arancioni tutto quello che ho imparato da Fabrizio Terrinoni. Prima della partenza incontreremo anche la sorprendente Nicoletta Cesarini.

All'apertura della zona cambio andiamo a posizionare le bici sulla "solita" transenna e finalmente arriva la notizia da me tanto attesa: la temperatura dell'acqua è abbastanza alta, la muta è facoltativa, quindi per me anche oggi niente muta. Anche Edwige decide di farne a meno mentre Luca e Giovanni, che hanno delle mute “serie”, dopo qualche tentennamento preferiscono metterle.

Si avvicina l'orario della partenza e ormai un bellissimo sole scalda l'aria, speriamo anche l'acqua! C'è parecchio vento, tanto che gli organizzatori sono costretti a fissare a terra i tappetoni che portano dalla spiaggia alla zona cambio. Anche durante la gara il vento darà non poco fastidio, sia nella frazione in bici che in quella di corsa.

Dopo aver sistemato tutto nella zona cambio e aver sentito la temperatura dell’acqua siamo ormai pronti a partire, e arriva la prima bizzarra novità: non si parte correndo dalla spiaggia, ma già in mare, allineati -si fa per dire- dietro al pattìno del bagnino; tutto questo perché nei primi metri di mare ci sono sassi/scogli sotto il pelo dell'acqua, con i quali tra l'altro la povera Edwige avrà un incontro ravvicinato alla fine della sua frazione di nuoto.

La partenza è quindi un po' disordinata. Io Luca e Giovanni partiamo insieme dalle retrovie ma ovviamente ci perdiamo dopo poche bracciate. Come previsto non soffro il freddo, la frazione di nuoto non mi crea mai particolari problemi, tra l'altro ho dei nuovi occhialetti che mi "regalano" un'ottima visibilità anche sott'acqua, il che insieme ad un mare calmo e pulito mi consente di nuotare quasi sempre con la testa sotto faticando di meno e andando più forte. Mi trovo però ben presto in mezzo al "tappo" dei nuotatori più lenti di me, dove prendo un po' di botte e ne restituisco anche qualcuna. Superata la prima boa mi defilo sul lato destro e finalmente riesco a nuotare tranquillo, procedo parallelamente alla spiaggia e riesco ad andare incredibilmente dritto, col litorale alla mia destra e il gruppo degli altri atleti alla mia sinistra, praticamente senza essere disturbato da nessuno. Difficile rendersi conto della mia posizione ma immagino di aver guadagnato parecchio “terreno” in questo tratto. Una volta raggiunta la seconda boa però il gruppo si ricompatta e fino all'uscita dall'acqua mi trovo nuovamente a nuotare nella mischia.

In prossimità della riva faccio molta attenzione al fondale, nuoto fin quando mi è possibile ed esco dall’acqua incolume e non troppo stanco; mi dirigo verso la zona cambio correndo sulla spiaggia, poi su per le scale, infine sul tappetone. Raggiungo la mia bici e qui cerco di non metterci una vita come a Bolsena. Per prima cosa attivo il Garmin in modo che sia già pronto quando salirò in sella. La sabbia di Santa Marinella resta attaccata ai piedi ma me la tengo, infilo calzini e scarpe, ovviamente la canotta orange, gli occhiali, il casco, il pettorale e via per la frazione in bici.
Il parziale della prima frazione, cambio compreso, è di 16’19”, non male.

Il circuito della frazione ciclistica è un rettilineo perfetto, un percorso di andata e ritorno ondulato della lunghezza di circa 4 km da ripetere 4 volte girando intorno a due giri di boa alle due estremità.
Questa è forse la frazione dalla quale mi aspetto i progressi maggiori, visto che finora è stata senza dubbio il mio punto debole: a Terni per la caduta dovuta all’inesperienza e a Bolsena per la prudenza/paura in discesa e la scarsa preparazione alle dure salite. Nell’ultimo mese però mi sono dedicato molto agli allenamenti in bici, facendo tanti km e partecipando anche alla 24h di MTB al parco degli Acquedotti insieme a Rogerio, Fabrizio D. e Fabrizio M.

In effetti le gambe girano bene, ma trattandosi di una prova interamente su asfalto mi rendo subito conto che il “mezzo” fa la differenza e vengo superato da decine di concorrenti con le bici da corsa che vanno molto più veloci di me, mentre io fatico da morire per tenere una media decente, soffrendo sia in salita per il peso della mia bici e le gomme da MTB, che in discesa dove a 40km/h anche col rapporto più lungo sono già in “fuorigiri”.

Dopo un po’ mi raggiunge e supera Giovanni Cesaroni col quale scambio due parole prima di vederlo allontanarsi davanti a me.
Fare avanti e indietro per 8 volte su questo tratto di Aurelia dall’asfalto particolarmente liscio è un po’ noioso, ma mi permette di incontrare più volte gli altri concorrenti e rendermi conto che io e Edwige siamo quasi gli unici a partecipare con una MTB!

Alla fine comunque chiudo la frazione in bici in 37’43” a una media di circa 26 km/h.
Quando, dopo aver completato l’ultimo dei 4 giri arrivo in zona cambio per il “T2”, trovo praticamente tutte le bici degli altri concorrenti già sulle transenne, e anche una spiacevole sorpresa: il mio posto è occupato da un’altra bici! Senza perdere troppo tempo metto la mia nel posto libero più vicino, tolgo il casco e parto per la terza e ultima frazione.

Devo ammettere che sono arrivato un po’ cotto dalla bici, anche perché ho avuto la pessima idea di “attaccare” l’ultima salita in piedi sui pedali spingendo come un matto, senza considerare che se la bici ormai era finita, non sapevo cosa mi aspettava nella corsa.
Anche qui un percorso andata e ritorno, lungo circa 2 km, da ripetere 2 volte. In pratica il giro era così: 250 m salita, poi 250 piani, 250 discesa e altri 250 piani dentro il porto; giro di boa e si torna indietro. Le pendenze erano del 7-8% quindi non proprio “dolci”, io sento di aver finito la benzina e nella seconda salita cedo e cammino un po’, poi appena la pendenza diminuisce riprendo a correre.

All’inizio del secondo giro arriva inaspettato dalle mie spalle l’incitamento “alè podistica”, è Nicoletta Cesarini che mi raggiunge nel tratto in salita. Provo ad agganciarmi a lei e tengo il suo passo per un po’, nella zona del porto troviamo un birillo che delimitava il giro di boa volato via per il vento, e vediamo qualche distratto e sfortunato podista percorrere parecchi metri in più per girargli intorno. Alla salita successiva faccio di nuovo un piccolo tratto camminando e ne approfitto per bere, mentre Nicoletta va avanti come un treno e prende qualche metro di vantaggio.

Chiudo l’ultima frazione col pessimo tempo di 23’34”. Peccato x lo stupido errore alla fine della frazione in bici, ho la netta sensazione di averlo pagato caro perché sono partito col fiato corto e le gambe "bruciate"; senza quella sparata sull'ultima salita avrei potuto correre sicuramente più veloce.

Dopo l’arrivo finalmente il ristoro con acqua, sali, pane e nutella (ma non ditelo a Pino!)

In conclusione, un’altra bella giornata di sport in compagnia di vecchi e nuovi amici arancioni; per quanto mi riguarda tanti piccoli errori quindi ancora molto da imparare su questa bella combinazione di discipline che è il triathlon, ma anche un po’ di esperienza in più e la soddisfazione di aver chiuso col sorriso e senza un graffio anche questa prova.

Di seguito la classifica degli orange:

NOMINATIVO  

TOTALE NUOTO BICI CORSA

Cesarini Nicoletta   

01:12:48 00:15:46 00:34:36 00:22:26

Cesaroni Giovanni 

01:13:15 00:17:11 00:35:05 00:20:58

Amatori Giancarlo   

01:17:36 00:16:19 00:37:43 00:23:34

Ricci Luca Federico 

01:19:01 00:20:18 00:37:37 00:21:05

Nania Edwige   

01:34:37 00:22:06 00:49:27 00:23:03

 



Gara: Triathlon Sprint di Santa Marinella (09/10/2011)

SCHEDA GARA



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