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Brothers in...Orange
di Gianluca Spinosa, 27/03/2013

Una leggera pacca sulla spalla destra. Poi un "Gianluca?...Ciao!" con un accento diverso dal solito.
Non è un momento nel pregara, un saluto in quell'area divenuta ormai tanto familiare da sembrare quasi il giardino di una casa americana durante una festa. È il settimo e cinquecento della VolaCiampino, quando già le gambe ma soprattutto la testa sono state ingannate da quei falsi piani di cui Marco, per me "TalisMAN", Taddei ha scritto in un altro resconto.

E dire che stavolta mi era sembrato tutto un po' più semplice:

- Un riscaldamento sotto lo sguardo vigile ed esperto di Fabrizio Galimberti in cui amabilmente si parla di tanti argomenti "running correlati", insieme al caro Stefano Pierdomenico (visto che stavolta Pierluigi Panariello me lo sono perso e Totò Cairo non c'è) ma anche Giorgio Bizzarri (che immaginavo più basso ;D) e Alessandro Salvatori (con cui ultimamente ho avuto anche la possibilità di allenarmi).
- L'ingresso, con grande emozione in griglia Top Runner insieme a Marco Taddei (che indossa la fascia dell'AMIP) Fabrizio Galimberti ma anche Cristiano Giovannangeli e guardando quattro file più avanti anche Dario Salerni.
- Le raccomandazioni che molti tra questi top runner, non necessariamente orange, devolvono ai compagni podisti:"Occhio a nn partire veloce" "Cerca di essere costante" "se hai fatto la maratona di Roma, oggi è meglio andare tranquilli" "conserva le energie per Viale Kennedy".

Insomma è difficile fare stupidaggini con questi presupposti. Eppure ci si riesce.

Dopo il volo di quei palloncini tricolore con su scritto 19"72 che si librano nel cielo, accompagnati da una sentita preghiera partita direttamente dal cuore, tutto va a carte e quarantotto perché il Garmin ritorna in modalità oraria pochi secondi prima dello sparo dello starter.
"Io il cronometro neanche lo uso" aveva detto poco prima Galimberti.
"E a che ti serve allora?" aveva domandato il neofita.
"Solo per controllare l'orario di partenza" era stata la risposta.

Ed ecco la prima lezione, secca, tagliente, spietata. La tecnologia può tradire e in mezzo al gruppo c'è spesso la tendenza ad adattarsi ad un ritmo forse un po' troppo al di sopra delle proprie possibilità. Fabrizio non si vede, né davanti né di lato anche se qualche maglia orange c'è davanti ma forse è dei podisti di running evolution.
Mille e cinquecento metri dopo finalmente un volto conosciuto; Alessandro procede tranquillo e sicuro, per quel poco che lo conosco non ama che gli si parli per cui meglio accodarsi.Dopo un po',però, complice un gruppo di altri podisti più veloci che arriva da dietro anche Alessandro non è più un punto di riferimento.
"Giallù ti ho ritrovato"  una voce conosciuta afferma, poco dopo, alle spalle. È Stefano che con il pettorale 641 è partito con il gruppone. È un sollievo e lo sfogo è immediato:"Sto' cavolo di Garmin nn mi è partito...adesso è tutto sballato...che casino...mi sono perso Fabrizio...e anche gli altri...". Stefano, in questi casi è come una camomilla, riesce a calmare ad infordere tranquillità e sicurezza nei propri mezzi. "Fabrizio è poco più dietro, ed anche altri" dice con la voce pacata dopo aver riso riguardo alle bizze del Garmin. Si corre affiancati per un po' e ci si separa visto il suo passo più spedito. Resto di nuovo solo ma dopo un paio di curve strette compare il ristoro (ma non è un po' troppo presto?mah!). Stavolta tutto va bene, niente bagno e non ci si strozza: afferrato il bicchiere da sopra, strettolo un po' per creare il beccuccio, due, tre brevi sorsi ed ecco un nuovo rettilineo in piano (falso anche questo). Altre curve strette e finalmente una discesa e poi di nuovo Piazza della Pace.

In breve tempo si torna al crocevia della partenza dove un'altra presenza rassicurante è li pronta ad infondere carica e motivazione: coach Fulvio fotografa ogni orange che gli passa davanti e lo sento gridare "CORAGGIO,NON MOLLARE, VA BENE COSI'!". Un atleta dell' ASD Villa Pamphili incitato dalla folla mi sorpassa e in quel momento sento anche l'incitamento di mia moglie. La salita sul ponte della ferrovia è affrontata in spinta proprio grazie a questo incitamento e una volta in cima ad essa le gambe reclamano.

Continuo a cercare altri orange, ma quanto avanti stanno? Tutto di li poco sarà chiaro e una foto scattata da mia moglie e una di coach Fulvio me lo confermeranno a fine gara.

Via di Morena è in discesa e da un po' di riposo consentendo di diminuire il ritmo e dopo un'altra curva a novanta gradi ecco via Lucrezia Romana con il settimo chilometro.
La testa ingannata dal Garmin non riesce a calcolare quanto manca e le gambe cominciano a protestare.
Settimo e cinquecento, una leggera pacca sulla spalla destra, "Gianluca?...Ciao!".
È un accento diverso dal solito, "ALAN!" (ma dove sei stato tutto sto tempo?).
Come alla corsa dei Santi continuo: "Alan! Grande, Vai Professore, vai!".
"Come va? Tutto ok?" mi domanda "the flying welsh".
"Partenza e primi km troppo veloci, ho sbagliato...come al solito!" concludo.

Alan non andrà avanti nonostante il mio incitamento, non mi distanzierà ma anzi dice
"Dai forza, andiamo INSIEME".
Da qui in poi lo dirà altre volte, sempre perché vorrei rallentare, perché quella battaglia che ognuno di noi combatte contro se stesso sembra persa.

Ma in questi momenti, un fratello orange accanto, un Alan, uno Stefano, un Fabrizio, un Marco uno dei tantissimi fratelli orange che ci corrono intorno (davanti e anche dietro) sono e fanno la differenza.


Come con Stefano alla Run for Rome, Alan mi ridà coraggio, voglia e forza per stringere i denti e continuare usando poche parole ma molto chiare.
"Alan vai, non ci sto proprio"
"Forza, dai Gianluca, INSIEME"
"Alan vai, vai"(tra pochissimo intorno al nono raggiungeremo Stefano)
"NO! Forza continuiamo"
Mi accosto a Stefano, pacca sulla spalla, "Ste', vieni" e nella testa penso che soffrendo in tre si soffre meno. E anche Stefano risponde con un "Vai" e ci sta a fianco per un po'.
"Alan quanto manca?"
Un sorriso quasi ironico e poi "Poco!"
"Grazie a Dio!"
Ecco il ponte, ecco l'arco gonfiabile, ecco l'arrivo.
"ALAN...a te l'onore" rallento e con un "Grazie!" dopo l'ultima curva mio fratello Alan taglia il traguardo.
Grazie a te, Alan senza il cui sostegno avrei sicuramente goduto meno di questa gara.
Grazie Alan sei stato un vero fratello, grazie a Fabrizio, Stefano, Alessandro
Tutti fratelli tutti brothers, BROTHERS IN...orange.


Gara: Vola Ciampino (24/03/2013)

SCHEDA GARA



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