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Una canotta orange nel cuore d'Europa
di Roberto Lombardi, 03/06/2011

MEMORIE DA UNA CORSA NEL CUORE D' EUROPA OVVERO LA 20 KM DI BRUXELLES

Ogni gara ha le sue peculiarità, le sue caratteristiche, tratti che la rendono unica agli occhi dei podisti. Tutte le maratone hanno il fascino di Olimpia, mentre la Roma-Ostia arriva sul Lungomare, per esempio.

Correre venti chilometri a Bruxelles, dà un senso di quello che sia l'Europa Unita.

Al di là dei risultati agonistici, dato che vince sempre un extra-europeo, è proprio correre qui, nel cuore d'Europa che dà un'emozione tutta particolare.

Cercerò di riassumere le impressioni più forti dopo averla corsa domenica scorsa.

30.000 concorrenti nel Parco del Cinquantenario, che è un grande polmone verde nel quartiere dove si trova la Commissione Europea. Una marea di persone pronte a partire alle 15.00.
Infatti, un colpo di cannone e partono i top runners. Un secondo colpo di cannone e partono i molto veloci. Poi, il terzo colpo di cannone è per noi, comuni mortali, alle 15.12. Dagli altoparlanti viene “sparato” l'Inno alla Gioia, che è anche l'inno d'Europa. Impossibile non commuoversi!

Provo a seguire i “Meneurs d'Allure”, i pacemakers delle due ore e un caro pensiero va a Lisa Magnago che ne è un nostro degno rappresentante. Parto con loro e li seguo finchè posso, poi, complice l'ennesimo problema fisico che non mi ha permesso di allenarmi al meglio, li perdo a metà percorso. Il sole è alto. Fa caldo e stiamo correndo per il centro di Bruxelles tra due ali di folla festante.

Non sono mai stato così incoraggiato durante una gara. Non so dove abbiano preso tutte queste bande musicali: ce n'è una nuova ad ogni km e quindi a volte è lo squillo di una tromba, a volte un garrire di sassofoni, a volte sono le corde vibranti di un banjo o, infine, il battere cadenzato di tamburi africani, insomma chi dà il ritmo non manca mai.
Ma fa caldo! Per fortuna c'è un punto di ristoro ogni 3 km. E quanta gente, quanto pubblico, amici miei! Non smettono mai di sgolarsi, di gridare. Bambini che porgono “il cinque”, insospettabili signore attempate che urlano “Courage!”, una signora ha portato da casa pezzetti di cioccolata e sembra darli a perfetti sconosciuti che stanno correndo. Famiglie che attendono il passaggio di madri padri o figli con vistosi cartelli.

L'emozione e la tensione è continua.

Poi arriva la mia grande crisi al 17° km. No, non ero abbastanza allenato. Ma sono in buona compagnia, quasi tutti stanno camminando e qualcuno, che è stramazzato, lo stanno soccorrendo.
Ma io porto i colori dell'Italia e sto correndo con la canotta Orange...La farò tutta, fino in fondo! Passa la crisi e da lontano vedo il traguardo. Prendo il mio "Courage".

Ci ho messo più di due ore e all'arrivo mi consegnano una bella medaglia con il nastro coi colori della bandiera nazionale belga: giallo, rosso e nero.

Si, ce l'ho fatta...Ho fatto la mia prima gara all'estero.

Un diffuso senso di soddisfazione trionfa su fatica e dolori fisici. Tutto sommato torno a casa vincitore e...più Europeo di prima.


Gara: 20 km de Bruxelles (29/05/2011)

SCHEDA GARA



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