home page   podistica   triathlon   trail   ciclismo   criterium   società   notizie   solidarietà   fototeca   videoteca   fidal   links   area riservata   contatti 
Podistica Solidarietà su FacebookPodistica Solidarietà su TwitterPodistica Solidarietà su InstagramPodistica Solidarietà su YouTube

archivio Gare Fittizie


calendario Gare Fittizie


notizie gare podistiche


archivio gare podistiche


calendario gare su strada


calendario gare atletica leggera


calendario gare in regione


calendario gare all'estero


11 consigli per la maratona


archivio notizie

100 chilometri di emozioni
di Marco Tomassini, 07/06/2017

Marco si appresta a tagliare il traguardo

Marco si appresta a tagliare il traguardo

Dopo la pausa estiva, sono solito pianificare gli appuntamenti più importanti della stagione e sul Passatore c’era un punto interrogativo. E’ vero che mi ero iscritto alla Maratona di Roma come trampolino di lancio per la 100 km, ma alcune perplessità e paure rimanevano dopo il mezzo flop del 2016.
Con le tabelle della mia allenatrice Daniela Ricciutelli abbiamo iniziato a lavorare sulle lunghe distanze e dopo l’ottima prestazione sulla Strasimeno e alla Maratona, dove mi ero migliorato in entrambe di quasi 3 minuti, il morale era alle stelle. Così mi sono iscritto al Passatore con l’unico obiettivo di arrivare alla fine senza pensare al tempo finale.

Arrivato a Firenze, trovo gli amici della Podistica e insieme con loro passiamo un bel pregara chiacchierando di tutto e di più salutando vecchie conoscenze e facendone di nuove, del resto è proprio questo il bello di questi avvenimenti che uniscono persone di ogni parte del mondo, tutti parte di una grande famiglia (runners, marciatori, camminatori) o almeno così dovrebbe essere. Si parte con il caldo anche se inferiore all’inferno dell’anno precedente. Parto tranquillo, la salita di Fiesole per fortuna non è assolata grazie al gran numero di alberi ai lati della strada che proiettano un’ombra rigenerante sugli atleti. Il panorama è da mozzafiato, vista su Firenze con la cupola del Brunelleschi che svetta su tutto.
Dopo Borgo San Lorenzo c’è il momento decisivo mentre il sole tramonta, la salita che porta al valico di Colla di Casaglia: 18 km di fatica al buio, con le sole luci delle lampade frontali, salendo tra un tornante e l’altro. Attorno al 40° km mi si affianca mia figlia Asha, che a sorpresa era venuta a supportarmi, ed è bellissimo vederla e sentirla incitarmi, corrermi a fianco e ascoltare dal suo telefonino le urla d'incitamento di mia moglie Antonella e di Anita l’altra mia figlia.
Durante la salita, pur essendo in compagnia di un simpatico atleta campano fin quasi alla cima, sono concentrato sulle sensazioni e sui segnali che il mio corpo mi manda. Sono sensazioni buone, le gambe vanno da sole, sono sempre più convinto che questo sia l’anno buono.

Arrivato al Passo della Colla dopo un buon massaggio rigenerante e un cambio abbigliamento si riparte per la lunga discesa. Adesso il cielo è pieno di stelle e mi ritrovo spesso a guardare questo spettacolo, che in una città come Roma è impossibile vedere. Adesso regna il silenzio interrotto solo dai rumori della natura: il fiume che scorre, i richiami degli uccelli notturni e purtroppo anche da uno stand posto al 50° km dove mandano “Come è bello far l’amore da Trieste in giù…..” a tutto volume con un gruppo di trogloditi che urlano e ballano come ossessi.
Ristoro dopo ristoro (tra l’altro di buonissimo livello), i chilometri passano e ogni volta che vedo una luce nel buio, la carica agonistica mi porta a cercare di raggiungere e superare quelli che mi stanno davanti.
Poco dopo l’80° km inizia a far capolino l'aurora, e in questo momento tra le stelle da una parte e il rosa dall’altra, forse per la stanchezza o forse per il momento magico che sto vivendo, non so perché inizio a pensare ai miei genitori che non ci sono più. Come sarebbero contenti di sapere quello che sto riuscendo a fare, forse mi stanno guardando da qualche parte. Mi lascio prendere dalla commozione e inizio a piangere mentre continuo a marciare e solo dopo un paio di km riprendo il controllo delle mie emozioni.

All’86° km mi raggiunge nuovamente mia figlia per un ultimo incitamento prima di andare ad aspettarmi all’arrivo. Un ultimo massaggio a Brisighella e poi via verso Faenza. L’adrenalina mi spinge ad aumentare la velocità, non sento fatica e sono orgoglioso di essere un marciatore, tutti quelli che vedo davanti a me, li raggiungo e li supero a velocità doppia. Una piccola vendetta contro quei runners (non moltissimi ma neanche pochi per la verità) che quando vedono un marciatore lo trattano come uno che si fa una passeggiata. Noi siamo atleti a tutti i livelli e alcuni di noi sono anche buoni runners.
Arrivato nei pressi del 99° km ho ancora tantissime energie da spendere e così senza pensarci due volte, al cartello dell’ultimo km brucio tutto quello che ho in una volata lunga mille metri, mentre sento Asha che grida “Daje papà sei il più forte”.
Questo è il mio Passatore, un concentrato di emozioni, di passione, di amicizia, di adrenalina e di amore per la mia famiglia che mi ha sempre supportato e a volte sopportato. Il Passatore è una gara che ti chiede tutto ma ti da anche una gioia immensa quanto tagli il traguardo.

L'ultramarciatore Marco "Tommy" Tomassini


Marco dopo il traguardo del Passatore coccolato dalla figlia Asha

Marco dopo il traguardo del Passatore coccolato dalla figlia Asha

Gara: 100 Km del Passatore (27/05/2017)

SCHEDA GARA



File Attachment Icon
2.jpg
File Attachment Icon
g.jpg
File Attachment Icon
p.jpg
File Attachment Icon
1.jpg