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Amatrice Configno – Per non dimenticare
di Alessia Calcagnile, 25/08/2017

Per me le vacanze significano riposo, non solo dal lavoro ma anche dalla routine. Allenamenti e gare inclusi. Avevo deciso infatti lo Stop alle gare per tutto il mese di Agosto, ma curiosando nel calendario l’occhio mi è caduto su questa manifestazione.
Ci ho riflettuto qualche giorno, non ero tanto convinta che organizzare un evento sportivo potesse essere positivo per i cittadini di Amatrice, d’altra parte era comunque una buona occasione per far loro sentire che non erano soli e dimenticati. Non ero stata nella zona dopo il terremoto e non avevo idea di cosa avremmo trovato, avevo paura di vedere la devastazione e la disperazione negli occhi degli abitanti. Pensavo che la presenza di runner allegri e caciaroni avrebbe potuto essere fastidiosa per chi un anno fa ha perso tutto.
Negli ultimi giorni però il richiamo della Podistica a partecipare numerosi è stato decisivo. Ho visto crescere il numero di iscritti e che si stava organizzando il pullman da Roma. Era quindi un'ottima occasione per passare una domenica in allegra compagnia, oltre che per correre, senza grandi aspettative per il risultato sportivo.
L’orario inconsueto (partenza alle 16) e un percorso con continuo saliscendi non mi avrebbero certo permesso di fare una buona prestazione, me ne sono resa conto appena messo piede ad Amatrice.

Il primo impatto attraverso i finestrini del pullman, che ha attraversato il paese prima di lasciarci in un parcheggio a 1 km dalla partenza è stato molto forte. Abbiamo attraversato strade in cui si alternavano macerie a case sventrate. Il sentimento di sgomento iniziale è stato rasserenato dalla vista di nuove casette costruite al posto delle tendopoli, di un supermercato e soprattutto della gente per strada che ci ha accolti con entusiasmo.
Il pregara è stato concitato, un megafono richiamava i duemila atleti iscritti alla partenza: tantissimi rispetto alle precedenti edizioni.
Per me il percorso era nuovo, non avevo corso le altre edizioni, e ci hanno detto che l’avevano modificato in quanto le strade del centro sono inaccessibili.
La partenza è stata puntuale alle 16, i primi tre km erano in discesa fino ad uscire dal paese. Mi aspettavo una gara in salita e mi sono sentita sollevata, almeno fino a quando mi hanno confermato che l’arrivo a Configno sarebbe stato dopo una salita di quasi 5 km.
Il percorso mi è piaciuto, usciti da Amatrice abbiamo corso in strade alberate e ombreggiate. Pensavo che a questa altitudine facesse più fresco, invece la parte centrale della gara è stata abbastanza impegnativa. Da metà gara circa è iniziata la salita, tutti tornanti, alcuni tratti erano più ripidi, altri avevano una pendenza più dolce e permettevano di rifiatare. I tratti all’ombra si alternavano a tratti di campagna sotto il sole. Al quinto chilometro per fortuna c’è stato il ristoro, un attimo di sollievo, ho avuto anche l’impressione che si scendesse di nuovo, ma le salite non erano finite. Alternando la corsa con qualche tratto di camminata siamo arrivati al settimo chilometro, solo un chilometro e mezzo dall’arrivo.

All’ottavo chilometro siamo entrati nel paese di Configno, con tante persone sulla strada a fare il tifo. Dopo l’ultima curva finalmente il gonfiabile e l’arrivo. 51’26’’ il tempo, non è ottimo ma visto che non ho nessun tipo di preparazione non posso lamentarmi. Merito anche di Claudio che mi accompagna in tutte le gare e mi aiuta a non mollare quando arriva la stanchezza.
Dopo il traguardo ci attendeva la medaglia e un meritato piatto di pasta all’amatriciana. Nel frattempo ci sono state le premiazioni e noi orange ci siamo classificati al primo posto tra le società. Pino ha ritirato il premio commosso, 77 atleti arrivati al traguardo, la squadra più numerosa e più solidale.
Evidentemente non ero la sola a pensare che valeva la pena rinunciare ad una giornata al mare venire a portare il nostro piccolo contributo alla ricostruzione di questo paese.


Gara: Amatrice Configno [TOP] [CE] (20/08/2017)

SCHEDA GARA



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