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Vide 'o mare quant'è bello
di Salvatore D'amore, 06/03/2008

Da dove cominciare questo resoconto? Probabilmente dal rinvio, che ha impedito alla maggior parte di noi orange di partecipare alla gara: gesto condiviso anche da altri atleti, visto che l’anno scorso sono arrivate più di 2000 persone mentre quest’anno gli arrivati sono stati poco più di 1400.

Ma ciò che fa più dispiacere è il motivo del rinvio, quello stramaledetto motivo che fa contorcere il fegato a tutti coloro che amano quei luoghi e si sentono impotenti di fronte a uno scempio di così vaste dimensioni.

Ritornando alla gara, la mattina si prospettava nuvolosa, ma poi il sole ha fatto breccia tra cumuli e cirri regalandoci una splendida giornata di fine inverno: il presidente mi aveva raccontato del bel panorama che si gode lungo il percorso, ma dal vivo è ancora meglio! Per di più lungo i punti di osservazione migliori gli alberi erano stati potati di recente, consentendo allo sguardo di noi podisti una visuale che poteva spaziare su tutto il golfo di Napoli.

Personalmente ero un po’ preoccupato dal percorso: quando sulla presentazione di una gara leggo frasi del tipo “percorso tecnico che consente agli atleti di esprimere le loro caratteristiche migliori” in genere significa salite, salite e ancora salite! Effettivamente è stato così, ma per fortuna il giorno stesso della gara ho incontrato un amico che partecipava per la sesta volta e mi ha dato un paio di “dritte”, descrivendomi il percorso in maniera molto dettagliata.

Faccio anch’io la stessa cosa, sperando che possa essere utile a chi l’anno prossimo vorrà prendere parte alla gara: il percorso può essere suddiviso in tre sezioni.
 
1a sezione – dalla partenza al 7° chilometro: i primi due chilometri sono in discesa, dalle terme fino al lungomare, segue poi un tratto pianeggiante che costeggia il mare e che termina con un falso piano in salita. Attenzione a non spendere troppo in questa prima parte del percorso.

2a sezione – dal 7° al 14° chilometro: è la parte più impegnativa della gara: il falso piano diventa salita costante fino al decimo chilometro, quando si arriva nel paese di Vico Equense. Dopo essere entrati nel centro abitato c’è un tratto in discesa, ma non fatevi ingannare!, dopo poco si passa sul ponte di Seiano e poi inizia la salita di punta Scutolo, lunga poco meno di due chilometri e con pendenza molto elevata. È il punto più faticoso e allo stesso tempo più panoramico della gara, in cui non sai se perderti nella bellezza del paesaggio o concentrarti sulla fatica della corsa; quando finisce la salita, comunque, poco prima del 14° chilometro, hai il cervello completamente disconnesso dalle gambe!

3a sezione – dal 14° chilometro alla fine: una discesa molto ripida (attenzione alle caviglie!) e lunga circa un chilometro e mezzo porta all’interno del paese di Meta, poi una serie di saliscendi, ma stavolta con prevaleza di discese, conducono prima a Sant’Agnello e poi all’agognato traguardo. 

Mentre aspettavo che il treno partisse per tornare a Castellammare, dove avevo parcheggiato la macchina, vedo di sfuggita dal finestrino una canotta orange e penso: vuoi vedere che alla fine anche qualcun altro dei nostri è riuscito a venire? Preso dalla curiosità la mattina seguente controllo sul sito della TDS e scopro che anche Alfonso Celotto ha preso parte alla gara, è proprio vero che con gli orange non ti senti mai solo!.


Gara: Mare e Monti (02/03/2008)

SCHEDA GARA



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