home page   podistica   triathlon   trail   ciclismo   criterium   società   notizie   solidarietà   fototeca   videoteca   fidal   links   area riservata   contatti 
Podistica Solidarietà su FacebookPodistica Solidarietà su TwitterPodistica Solidarietà su InstagramPodistica Solidarietà su YouTube

archivio Gare Fittizie


calendario Gare Fittizie


notizie gare podistiche


archivio gare podistiche


calendario gare su strada


calendario gare atletica leggera


calendario gare in regione


calendario gare all'estero


11 consigli per la maratona


archivio notizie

I miei primi 30 km
di Maria Bianchetti, 10/10/2011

Sottotitolo: ma quanto è lungo il lungo..!

Domenica la giornata comincia presto: visto che l’appuntamento con il resto della task force è alle 7.30, la sveglia suona alle 6.00, così da avere il tempo di fare colazione e dare un ultimo controllo al materiale da portare.

Fuori è buio pesto e io sono un po’ agitata. Mi sono iscritta mesi fa a questa gara, con molto ottimismo e incoscienza, pensando che prima del 9 ottobre avrei sicuramente fatto qualche lungo e sarei arrivata alla corsa di oggi con la distanza già provata. Così non è stato, complice anche l’estate trascorsa prevalentemente in bici.

Le mie gambe hanno testato come massima distanza la mezza, e quindi esco di casa con la paura di non arrivare fino in fondo. Va bene, mi dico, qualsiasi sarà il risultato sarà comunque un successo, imparerò comunque qualcosa.

Gli altri sono già allo stadio Stella Polare, e una frizzante tramontanina mi accoglie e mi finisce di svegliare, lasciando presagire con mio grande sollievo che la giornata sarà fresca...temevo molto il caldo della settimana precedente. Pur essendo le 7.30 di domenica, lo stadio è già pieno di gente, e si respira l’atmosfera di eccitazione pre-gara.

Le operazioni di distribuzione pettorali, dei pacchi gara, di raccolta dei soldi mancanti delle iscrizioni (preziosissima la presenza di Lucia e Marco) fanno sì che il tempo voli, e arrivo alle 8.40 che ancora mi devo appuntare il pettorale. Ormai ci siamo, non c’è più tempo di ripensamenti o paure dell’ultimo minuto, una corsa al bagno e via verso l’arco di partenza, dove trovo Tamara e Pietro Paolo eroicamente in canotta che saltellano per il freddo.

Conto alla rovescia, in bocca al lupo di rito ai vicini di folla, sparo e si parte. Mi ci vuole un po’ prima che i miei polpacci si sciolgano, mi sorpassano in tanti, tra cui il grande Zac e Tamara, suo angelo custode; finché l’arrivo a Ostia Antica coincide con un improvviso alleggerimento delle gambe, sarà la vista degli scavi che mi esalta, o sarà semplicemente che finalmente mi sono riscaldata. Prendo ritmo, riprendo Tamara e Maurizio, riprendo molti altri, e vado avanti così, tranquilla e costante, beandomi del percorso bellissimo, e neanche il lunghissimo tratto lungomare con il vento contrario smonta il mio entusiasmo.

Alle mie spalle sento costante e continuo il suono di una tromba e urla di incoraggiamento, scopro che è una delle pacer dei 6min/km, non la nostra Lisa che non sono riuscita a vedere. Il suono e le urla sono sempre alla stessa distanza, questo è confermato dal controllo che poi farò sul sito della TDS, al varco ai 19 km vado a 6min/km tondi tondi, un pelo più veloce della Roma-Ostia, non speravo in tanto.

Con l’ingresso in pineta comincio ad accusare un po’di stanchezza, ma il momento più brutto è tra il 24 e il 25 km; all’improvviso sento le gambe di piombo, eccolo là, il momento che temevo, il muro del maratoneta, che a me, non essendo ancora una vera maratoneta, mi è arrivato in faccia con 10 km in anticipo! Quegli ultimi 5km mi sembrano infiniti, la tentazione di fermarmi è forte, e allora chissà come, mi viene in mente il Cammino di Santiago, mentre lo percorrevo non pensavo ai suoi 800km di lunghezza, ma alla serie di singoli passi da fare. E così non penso ai 5km che ancora mi mancano, ma mi concentro soltanto sui miei passi, uno alla volta, uno dietro l’altro. E passo dopo passo, con le mani piene di preziosissimi spicchi di mela, arrivo all’indicazione dei 29 km, e allo scherzetto dell’organizzazione che proprio alla fine ci fa salire il cavalcavia del canale dei Pescatori!

Ma ormai ci sono davvero, e proprio sulla salita del cavalcavia accelero un po’, e sento le voci dello speaker dello stadio, e capisco che ce la sto facendo. Entro nello stadio, non mi aspetto l’ultima bellissima sorpresa del giro d’onore come i maratoneti veri!

Quando arrivo sotto l’arco dell’arrivo e vedo il tempo non ci posso credere, 3h e 4min, avevo la sensazione di aver rallentato talmente tanto da essere al limite delle 3h e mezza di tempo massimo.

In conclusione ho centrato due obiettivi su tre: il primo era arrivare alla fine, il secondo era arrivare alla fine entro il tempo massimo, il terzo era arrivare entro le tre ore, e quindi mantenere la media di 6 min/km.

Per questo c’è ancora da lavorare, ma ormai so che io e il “lungo” diventeremo amici.


Gara: La Trenta del Mare di Roma (09/10/2011)

SCHEDA GARA



File Attachment Icon
30mare(s).jpg
File Attachment Icon
30mare(l).jpg