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La mia prima maratona: sognata, rincorsa, corsa!
di Alessio Gigli, 19/03/2008

Antonella Malgrande felice al traguardo

Antonella Malgrande felice al traguardo

Il primo pensiero va a tutte le persone che mi hanno consentito di arrivare a questo traguardo da tempo agognato:

Prima di tutto mia moglie Alessandra, che mi ha sempre supportato, aiutato ed incoraggiato durante tutti i miei allenamenti e che era lì, all'Orange Point, ad alleggerire il momento più duro della gara.

Il nostro presidente Pino Coccia, che con la sua carica di ottimismo riesce a contagiare e caricare tutti noi orange e ci spinge con un sorriso verso il raggiungimento dei nostri traguardi.

Il mio amico Fabrizio Terrinoni, che mi ha accompagnato durante i lunghi di preparazione e ha sempre seguito i miei allenamenti, dispensandomi preziosi consigli (compresa la marca dei carboidrati in gel da assumere durante la gara, hanno funzionato benissimo!).

Orlando Pizzolato che, attraverso il suo libro "Correre ...secondo Orlando Pizzolato", mi ha fornito solide basi teoriche per poter impostare i miei allenamenti e mi ha insegnato tantissime cose sulla corsa.

Fabio Ricci che, con i suoi ormai leggendari articoli "11 consigli sulla maratona" mi ha fornito preziosissime indicazioni per poter rifinire la mia preparazione.

Lucilla, che mi ha incoraggiato e caricato con le sue email e mi ha fornito preziosi suggerimenti su come impostare e soprattutto "vivere" questa esperienza. Ti auguro di tornare presto a gareggiare e coronare il tuo sogno di scendere sotto il muro delle 3 ore.

Giovanni Altobelli, che mi ha accompagnato per gli ultimi 14 km e mi ha fornito un ottimo supporto logistico e psicologico.

Dopo i dovuti ringraziamenti, ecco la storia della mia prima Maratona:

Il mio piano di avvicinamento alla Maratona è iniziato già a fine Agosto, quando, appesantito dai miei soliti stravizi estivi, ho iniziato ad eseguire esercizi fisici per acquisire un po' di tono muscolare (flessioni e addominali) poi, a settembre mi sono messo a dieta e ho ripreso a correre con regolarità, iniziando ad eseguire un "lungo" ogni fine settimana, all'inizio si trattava solo di una decina di km, ma, settimana dopo settimana, ho continuato ad incrementare il chilometraggio e ho perso i 3 kg di troppo accumulati tra giugno ed agosto.

Mentre mi allenavo, ho iniziato a "studiare" e ad imparare tante cose sulla fisiologia del corpo umano e le metodologie di allenamento. Tutte queste basi teoriche mi hanno anche consentito di "allenare", con grandissima soddisfazione, il mio amico Lucio Ventura, new entry in casa Orange, che, dai 10 minuti di corsa a Ottobre, è arrivato a fare la Roma Ostia in 1 ora e 47.

Tutto andava secondo i piani, il lavoro di preparazione mi ha anche consentito di migliorare le mie prestazioni sulle gare più brevi (4.22/km sulla 10km, 4.45/km sulla Mezza Maratona), ma la tegola era pronta ad abbattersi sulla mia testa da un momento all'altro: una brutta tracheite alla vigilia della Roma Ostia, con febbre alta per una settimana, seguita da un'altra settimana di spossatezza continua, mi hanno fatto perdere non solo la Roma Ostia, ma anche uno dei lunghi fondamentali, oltre ad altri allenamenti che avevo pianificato, e mi sono ritrovato all'improvviso con la sensazione di dover "ricominciare".

Ma ormai non c'era tempo per recuperare la preparazione, tutto quello che potevo fare era "corricchiare" per cercare di recuperare almeno una buona sensazione di corsa, senza essere in grado di effettuare allenamenti impegnativi. E così ho fatto: la prima uscita dopo lo stop forzato mi ha lasciato dolori alle gambe e sensazioni negative, ma, correndo "facile" a giorni alterni, sono riuscito a "risvegliare" parzialmente quella resistenza aerobica allenata nei mesi precedenti.

Ovviamente non potevo più puntare all'obiettivo che avevo in mente (3 ore e 45 minuti), ma dovevo rifasare il tiro e puntare ad un ritmo più blando, in fondo era la mia prima maratona e, si sa, quello che conta è finirla. Dopo vari ragionamenti ho deciso che il mio obiettivo doveva collocarsi intorno alle 4 ore e, pensando che avrei avuto un calo a un certo punto della gara (non avendo fatto abbastanza lunghi di preparazione) ho deciso di tenere un ritmo di 5.34/km (che porta a una proiezione di 3 ore e 55 minuti).

Nell'ultima settimana ho curato particolarmente l'alimentazione, il mercoledì ho ridotto l'assunzione di carboidrati, ho mangiato normalmente giovedì e venerdì ed ho incrementato l'assunzione di carboidrati il sabato (fette biscottate a colazione, spuntino con yogurt e cereali, piattone di gnocchi a pranzo, petto di pollo, crostata fatta in casa da Alessandra, 100 grammi di pasta a cena... e ho bevuto molto durante tutto il giorno). Domenica mi sono alzato alle 5 e, con molta calma ho fatto la mia "colazione del maratoneta" tra le 5.30 e le 6. L'ho letta su Runner's World e la riporto di seguito, io mi sono trovato molto bene:

1 toast di pane integrale con stracchino e prosciutto cotto
20 grammi di noci
2 albicocche secche
1 tazza di tè
3 fette di pane integrale con la marmellata fatta da Alessandra (è scritto così sulla rivista! :))
1 spremuta d'arancia

E via, con la borsa già preparata meticolosamente il sabato, arriva Nicoletta, alle 7 in punto, per andare verso il Colosseo. Subito proiettati nell'atmosfera festosa di questa giornata troviamo il gruppo della Podistica, con Pino che distribuisce le uova di Pasqua dell'ADMO a tutti. E la foto di rito sulla scalinata, siamo davvero tanti!

Ci incamminiamo verso il luogo della partenza, un fiume di persone scende lungo il Colosseo e si dirige verso l'Arco di Costantino. Arrivato sotto l'Arco si staglia Alessandro Jr Micarelli, con il capello lungo e lo sguardo rivolto lontano: sotto l'Arco di Costantino sembra un gladiatore di un film di Hollywood e infatti mi viene spontaneo dirgli "altro che antichi romani!", riferendomi ai caratteristici personaggi con spada e scudo che girano intorno al Colosseo. Mi fermo a parlare con Alessandro mentre mi cambio e infiliamo il mio zaino della Podistica nella busta bianca fornita dagli organizzatori. Sempre insieme ad Alessandro ci incamminiamo verso le porte di accesso alla zona di partenza, ma, arrivato lì, mi rendo conto che la busta bianca va lasciata molto più indietro, su via di S.Gregorio. Saluto Alessandro e mi incammino con un pizzico di agitazione a passo spedito verso i camion dell'organizzazione, lascio la busta e torno indietro.

Ci siamo! Sto entrando nella gabbia di partenza (quella più in fondo), avrei voluto entrarci prima, ma va bene così: ho solo qualche migliaio di persone davanti a me! C'è una bella atmosfera, serena, non sono agitato, intorno a me sento parlare in napoletano, milanese, inglese e tedesco, guardo gli elicotteri che volteggiano alti sulle nostre teste, il cielo è nuvoloso, ma la temperatura è ottimale, si sta bene anche in canotta. Mi guardo intorno, c'è un fiume di podisti sotto il Colosseo!

Si parte! Per qualche minuto riesco solo a camminare, raccolgo le emozioni che scaturiscono da questo serpentone multicolore di podisti in lento movimento, ascolto le frasi eccitate dello speaker, sollevo anche io le braccia al passaggio sotto le telecamere, si comincia a correre (quasi sul posto) fino a Piazza Venezia, poi ci si ferma di nuovo, si è creato un tappo in corrispondenza del Campidoglio, ripartiamo piano piano... passo al primo km in 6'40'' più di un minuto più lento del ritmo stimato, ma era prevedibile... nel secondo km accumulo altri 10 secondi di ritardo, ma dal terzo in poi il flusso di podisti si dirada abbastanza da riuscire ad impostare il ritmo desiderato.

Mi rilasso più possibile, cerco di impostare da subito una corsa al risparmio, collo sciolto, braccia sciolte, nessuna tensione muscolare inutile e un movimento di gambe contenuto (quello mi riesce facile: se mi fotografate durante uno sprint da 100 metri sembrerà che sto camminando!).

È un piacere incontrare gli Orange, scambio qualche parola con Libero Maggioli, Bruno Tronelli, Amleto Varchi, mentre ci dirigiamo verso San Paolo e arriviamo al primo ristoro dei 5km, grazie ai consigli dei miei amici so che dovrò bere sempre a tutti i ristori, solo acqua, senza esagerare con le quantità, e rinfrescarmi agli spugnaggi, per fortuna la giornata non è né troppo umida né troppo calda, quindi pochi sorsi saranno sufficienti. Non mangerò nulla ai ristori, ma prenderò solo i carboidrati in gel (da 25gr) ai km programmati, cioè 10-20-25-30-35-40.

Sono un po' preoccupato per le bustine di gel, che ho provato una sola volta a pochi giorni dalla gara con esiti abbastanza disastrosi: non sono riuscito ad aprirla con i denti se non dopo 4 tentativi e non sono riuscito a "ciucciarla" senza fermarmi e impiastricciarmi tutte le mani... ma al decimo km si arriva in un attimo e, per fortuna, gli errori li ho fatti già tutti durante la prova: questa volta riesco a strappare la bustina con i denti al primo tentativo e riesco ad assumerne il contenuto senza sporcarmi, ho fatto tutto con largo anticipo quindi devo aspettare un po' prima di arrivare al ristoro e sciacquarmi la bocca, ma il gel non mi ha lasciato sensazioni particolarmente sgradevoli quindi me la prendo comoda.

Bene, dopo il test della bustina, ora mi sento proprio tranquillo, devo solo mantenere il ritmo più costante possibile (grazie Garmin!) e sperare che il mio piano sia proporzionato alle mie reali capacità.

Posso quindi gustarmi la gara, l'atmosfera che si respira, gli scenari magnifici o caratteristici della mia città, che si susseguono uno dopo l'altro: dalla Piramide a San Paolo, il Tevere sotto Ponte Marconi, il Gasometro, il lungotevere, la Sinagoga... osservo i podisti che mi circondano, ognuno con la sua personalità, incrocio i retrorunners e li saluto tutti, come fai a non incitare uno con cui ti trovi faccia a faccia?

Vicino a piazzale della Radio arriva l'incoraggiamento di Loretta, ragazzi, quanto fa bene sentirsi incitare per nome! Ma il primo momento davvero emozionante arriva al 13° km, lungotevere vicino alla Bocca della Verità, su una curva del lungotevere si è radunato un gruppo di persone che incitano a gran voce i maratoneti, sento la scarica di adrenalina e, ciliegina sulla torta, c'è il grande Giuseppe Biafora che mi urla un incoraggiamento, corro i seguenti 200 metri con il sorriso sulle labbra e 20 secondi al km più veloce senza rendermene conto!

Più avanti, sempre sul lungotevere, raggiungo Fabio Apolloni, incontrare gli orange lungo il percorso è sempre un momento particolare che mi fa sentire "in famiglia" e mi dà la carica per andare avanti indipendentemente dai miei obiettivi personali, ma in nome di un'ideale più ampio.

Lasciamo il lungotevere e si entra in Prati, a Piazza Cavour raggiungo Antonella Malgrande, so che aveva deciso di seguire i pace maker delle 4 ore e 15, ma al momento sta tenendo un ritmo più sostenuto, e dopo un po' mi rimetto un po' indietro.

I km si susseguono uno dopo l'altro, senza difficoltà arrivo ai 21,097 km della mezzamaratona, con un tempo (dalla linea di partenza) di 1h59'30'' circa, beh, forse allora in 4 ore ce la potrei fare, ma chissà se riuscirò a tenere lo stesso ritmo fino in fondo?

La salita che da via di Tor di Quinto sale sulla via Olimpica miete qualche vittima e inizio a passare podisti che procedono al passo, anche io inizio a sentire un po' di fatica nelle gambe, ma una volta sull'Olimpica mi sento un po' a casa, quante centinaia di volte sarò passato in macchina su questa strada? E qui sotto, nell'impianto dell'Acqua Acetosa ripenso alle partite a baseball giocate da bambino e agli allenamenti serali di corsa con il coach della squadra... ben 30 anni fa era stato piantato il germoglio che mi fa correre oggi qui.

Arrivo alla Moschea in buone condizioni, impossibile non ripensare a l'anno scorso, quando qui ho aspettato il passaggio di Roberto Tarquini e, neanche a farlo apposta, appena mi volto c'è lui, Roberto, sorridente come sempre, basta uno sguardo per rievocare il nostro deja vu, oggi è lui nelle vesti di accompagnatore, in attesa di Antonella. Subito dopo ecco Margerita e Sofia, nello stesso posto dell'anno scorso e, mentre sto ancora sorridendo per questi lieti incontri mi volto a sinistra e mi trovo gli amici Gianluca e Laura, inaspettatamente, è una sorpresa per me e per loro, mi sento, improvvisamente, felice.

Arrivo al 28°, qui ho appuntamento con Giovanni Altobelli e infatti eccolo, subito pronto si unisce alla mia corsa, un po' troppo baldanzoso e infatti lo devo subito frenare, "ao 'ndo vai, blocchete vai piano" :) Un po' lo dico per scherzo, ma a essere sincero sto cercando di esorcizzare il fantomatico muro dei 30km, o 35, fate un po' voi, comunque se il muro c'è deve essere qui a due passi! È un timore mentale più che una fatica fisica che mi condiziona a rallentare un pochino, circa 5 secondi al km più lento, fino al 30°.

Giovanni si rivela subito preziosissimo, mi consegna il gel del 30° km e mi prende una bottiglia d'acqua al ristoro, io procedo e passo il fantomatico 30° km (che corrisponde anche alla distanza più lunga da me mai corsa) sembra che vada bene... 31, 32, 33... niente muro, niente crampi, ma allora è vero, mi carico ripensando all'articolo di Fabio Ricci in merito al "muro", dai che non c'è nessun muro, mi sento ottimista e riprendo fiducia, qualche chilometro mi viene anche più veloce e le gambe girano di nuovo bene, e poi mi sale un pensiero diverso: "mancano pochi chilometri!!!" ormai è fatta, non mi fermano neanche se mi sparano! Anche Giò mi dà la carica, mi fa notare che ormai manca poco e sono anche i km più belli, nel cuore di Roma, con tanto pubblico...

Tutto vero, tranne il pubblico.

Forse ero io troppo concentrato, ma dove erano gli incitamenti della folla, le bande musicali, il casino, le urla? Adrenalina non mi è salita, mi aspettavo una "botta" emotiva a Piazza Navona (l'anno scorso me la ricordo bene, anche se ero solo un accompagnatore), ma insomma... c'è una band che suona, sì, ma i maratoneti non se li fila quasi nessuno, meno male che c'è Nicoletta che ci saluta, ci chiede notizie e si unisce per qualche metro alla nostra corsa. Stesso scenario a via del Corso, qualche passante più infastidito che interessato, meno male che ingaggio un simpatico dialogo con un podista orange, ce la prendiamo a ridere per tutta via del Corso, beh almeno c'è Piazza del Popolo, tappatevi le orecchie eh? Le avete tappate troppo?... no, se ascolti bene è un mortorio, e anche qui meno male che c'è Anna Maria, un volto amico e sorridente, viva il popolo Orange.

Scusate la parentesi leggermente polemica, ma sottoscrivo la frase urlata da un podista al mio fianco sul lungotevere, che batteva (lui) le mani per cercare di incitare gli spettatori e ha detto "ma che c'avete le mani legate? evviva i tedeschi!".
Prometto di partecipare un giorno alla Maratona di Berlino e di farvi sapere come è il pubblico lì.

Passiamo anche Piazza del Popolo e la fatica adesso inizia a sentirsi, la mia efficienza di corsa si sta riducendo visibilmente, ma tengo duro e cerco di usare al meglio le energie residue. 38° km in 6'05'', 39° in 6'00'', 40° in 5'55'', mediamente sto perdendo quasi 30 secondi al km, ma chi se ne importa, sento che riuscirò ad arrivare in fondo, ormai è fatta, un po' di riserva ancora c'è e poi adesso c'è l'Orange Point, ci sono Alessandra e Valerio che mi aspettano! Ale sa che, nella migliore delle ipotesi, sto per arrivare, ma l'ho avvisata che avrei potuto anche arrivare un po' in ritardo, spero di farle una bella sorpresa!

Eccomi! Alessandra mi vede e prende in braccio Valerio, Susanna mi lancia i coriandoli, mi sento stanco ma felice, Alessandra è raggiante e inizia a correre lungo la salita di Via dei Cerchi, con Valerio in braccio e mi incita, mi urla "Forza Papone! Vai che sei forte! Forza Papone!!!", fantastico, la fatica scompare all'improvviso, anzi mi preoccupo per Alessandra, deve essere faticoso correre in salita con Valerio in braccio e contemporaneamente urlare!

Ale si ferma e io continuo con un sorriso stampato sul viso, anche i podisti intorno a me sono tutti di buon umore per questa scenetta e quello che corre al mio fianco infatti commenta in modo spontaneo: "Certo che tua figlia ti ha incitato parecchio"... EHHH????? Mia FIGLIA? Va bene che ho corso per 40 km ma sono ridotto così male????? :)

Dopo il contraccolpo emotivo mi sento le gambe appesantite e corro il 41° km molto a rilento (6'21''), 'sto Circo Massimo non finisce mai! Per fortuna non mi trovo da solo, ma ci sono, oltre a Giovanni, Alessandro Tavella e Leonardo Ronci, entrambi stanchissimi, ad un tratto sento il bisogno di concentrarmi e lascio andare avanti Giovanni e Alessandro, poi mi raggiunge Leonardo, ma poi è costretto a fermarsi per camminare, il Circo Massimo è andato, giro a sinistra verso il Colosseo e qui il pubblico c'è, ho raccolto le energie residue, mi sento di nuovo bene, nonostante la salita faccio l'ultimo km di nuovo al mio ritmo gara e raggiungo Giovanni e Alessandro. C'è Pino Coccia sorridente che ci incita a gran voce, Giovanni ha finito il suo "compito" e ci saluta calorosamente, vedo che anche lui sente l'emozione del momento. Ultimi 500 metri con Alessandro Tavella, non è proprio una volata, ma arriviamo insieme, tenendoci per mano con le braccia alzate, è fatta!

4 ore 1 minuto 16 secondi

Mi fermo, sorrido, mi gusto il momento con soddisfazione, vedo a pochi metri i ragazzi che sfilano i chip e danno le medaglie, mi incammino, o meglio, ci provo, aspetta che ci riprovo, diciamo che mi trascino, a passo di struzzo, per pochi metri, mi faccio togliere il chip dalla caviglia e mi inchino per farmi mettere al collo la medaglia, sorrido e ringrazio, mi viene fornito il telo termico che inizia a svolazzare ovunque come il mantello di Superman, riprendo a camminare, pardon, a far traslare il mio corpo in avanti con movimenti ancheggianti, poi mi guardo intorno, mi rassicuro, non sono l'unico, decido di sedermi sul marciapiedi, ha! povero illuso, per sedersi è necessario eseguire una manovra di avvicinamento a spirale verso il suolo, in qualche modo ci riesco e mi riposo 5 minuti, bevo, stessa manovra per rialzarsi, devo raggiungere il camion per recuperare la mia borsa, è l'ultimo in fondo!!!


Alessio e Alessandro tagliano il traguardo ballando il sirtaki (peccato che non c'era una classifica apposta!)

Alessio e Alessandro tagliano il traguardo ballando il sirtaki (peccato che non c'era una classifica apposta!)

Gara: Maratona di Roma (16/03/2008)

SCHEDA GARA



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