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Qualcosa è andato storto
di Attilio Di Donato, 03/11/2008

Attilio e il fido gazebo (foto di Patrizia De Castro)

Attilio e il fido gazebo (foto di Patrizia De Castro)

Dopo che le gomme anteriori della mia macchina avevano fatto 1537327272727622982 giri e quelle posteriori 84984939393939393, le ho dovute cambiare. Ho cambiato anche la gomma della ruota di scorta perché con i tanti spostamenti che gli ho fatto fare da una parte all’altra del cofano per lasciare spazio al materiale da caricare di volta in volta per le gare, si era consumata anche quella.
Con la macchina così sistemata mi son presentato alla corsa dei Santi.

Il tempo era poco ma buono e le minacce di pioggia paventate all’arrivo sono state poi sventate da un sole benedetto.

Con l’aiuto dei miei pard approntiamo tutto l’occorrente per accogliere i cento e più partecipanti alla gara. Mi posiziono nelle retrovie del gazebo e, con le superbuste dei pacchi gara sono pronto a distribuire i pani e i pesci.

All’improvviso mi viene un attacco di sonno. Prendo le buste con i pacchi gara, le posiziono in fila, uno a fianco all’altro e schiaccio un pisolino su questo letto di fortuna.

Riesco a fare un quarto d’ora di sonno quando mi sveglia il primo atleta. Dopo di lui arrivano a fiotte gli altri e inizia la distribuzione dei pacchi gara contenenti le magliette di tutte le taglie: XS, S, L, Y, Z, K, M, 2K, WS, XV, A, LN, taglia di qua, taglia di là… cambia la X con la S, piglia la M e falla diventare F, ripigliati la S, indossala tu, dagli la tua M a quello… un caos!

Il ritorno di Gianfranco Visicchio, insieme a lui Paolo Mechilli e Luca Passalacqua

Alla fine della distribuzione mi ritrovo a torso nudo e con due pacchi gara in più. Mah…

Sono già stanco quando mi reco alla partenza a Piazza San Pietro. Stavolta non parto nelle ultime file ma mi posiziono al centro del gruppone. Al via parto a razzo: al primo chilometro il cronometro mi segna uno splendido 5.08 ma la base che reggeva il cartellone su cui erano indicati i chilometri era così lunga che ogni volta ho dovuto schiacciare il cronometro parziale due volte: all’inizio e alla fine del cartello. Ho dovuto fare così per tutti e 10 i chilometri. Praticamente non ci ho capito più niente.

Posso solo affermare che mi sentivo le ali ai piedi, superavo tanti atleti fino quasi ad affiancarmi alla bella Aleksandra Kozak.

Accelero sempre più, chilometro dopo chilometro, lungo via della Conciliazione mi sento un missile.

Riesco a chiudere la gara al di sotto dei cinque a chilometro e sono contento.

Ma non ho tanta voglia di festeggiare, sento che qualcosa non è andato per il verso giusto.. lo sento…

Vado a casa a riposarmi. Dopo circa un’ora mi arriva una telefonata di Pino, affranto più che mai.

Mi dice che era dispiaciuto perché si era quasi rotto il tendine di Achille. Mi son fatto dare subito il telefono di Achille per fargli gli auguri di pronta guarigione. Lui mi ringrazia e mi saluta. Ritelefono a Pino per dirgli che Achille è un po’ più sollevato.
Si risolleva anche lui e mi dice che per un po’ sarà costretto anche lui a stare a riposo. Ma non si capisce perché.

Ciao a tutti. Attilio.


Marco Cardone (foto di Patrizia De Castro)

Marco Cardone (foto di Patrizia De Castro)

Gara: La Corsa dei Santi (01/11/2008)

SCHEDA GARA



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