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Altra tappa significativa sul cammino per Roma
di Alessandro Todde, 25/02/2016

Quello che spaventa più di una gara programmata come punta di diamante della stagione è tutta la preparazione mentale e fisica che la accompagna, spesso viviamo momenti in cui tutto sembra facile, le gambe girano senza problemi e i nostri pensieri si proiettano verso l'infinito, poi ci sono momenti più difficili in cui bisogna tenere duro, oggi è stato uno di questi momenti.
La settimana era stata piena di carico di lavoro medi e lunghi che servono per far abituare il corpo a lavorare al massimo e risparmiando più energie possibili, poi il venerdì il segnale chiaro del fisico che necessitava di un riposo religiosamente rispettato nella giornata di ieri, ma che può far sorgere tanti punti interrogativi sul proprio stato di forma e sul tipo di lavoro che si sta facendo.
Poi arriva il momento della gara, secondo le previsioni oggi un clima primaverile che ci attenderà, ma intanto la mattina presto il freddo che accompagna il nostro viaggio di avvicinamento all'università di Tor Vergata, ampi spazi e strade che si perdono verso l'orizzonte, piene di saliscendi e di curve insidiose, un bel campo di gara per mettere alla prova i nostri muscoli.
Sistemata la macchina al parcheggio dell'ospedale, ci avviamo a piedi alla zona dei gazebo, una lunga passeggiata all'interno di un lungo serpentone di runner che come noi si recano all'appuntamento mattutino con il mondo della corsa.
Arrivati al gazebo riconosciamo subito il nostro coach Forrest che oggi ha già annunciato di voler fare una gara molto tranquilla e serena, frutto delle sue continue trasferte di lavoro e mancanza di lavori specifici sulle gambe.
Ore 09:00 classico urlo di richiamo del coach: "Fotoooooooooooooooooooooooooo" e tutti ci disponiamo sul prato per la foto di rito, il sole nel mentre sta scaldando l'atmosfera e la nostra pelle da infreddolita e pervasa dai brividi inizia a raggiungere una temperatura del tutto accettabile, Un solo dubbio rimane: i manicotti saranno eccessivi? Lo scopriremo solo correndo! Riscaldamento sul lungo rettilineo del campo di gara, un paio di allunghi e ci dirigiamo sotto al gonfiabile.



Oggi la gara è partecipatissima, circa 2500 persone vengono annunciate dallo speaker, tempo di infilarci nella zona TOP Runner ed inizia il conto alla rovescia per la partenza della gara. Dopo l'inno italiano (la gara è riempita dai gruppi sportivi militari, tra cui spicca su tutti il nome di Anna Incerti), pochi istanti di attesa e si parte. Tre due uno via!
Primi km di contenimento cercando di prendere il ritmo dei 4'/Km, li facciamo in compagnia di Paolo Peroni e Carlo Di Basilico, poi piano piano il loro passo inizia ad essere più incisivo di quello mio e di Paolo Rossi tanto da convincerci a lasciarli andare e continuare a viaggiare sul nostro programmato.
Purtroppo con il passare dei km la sensazione di pesantezza alle gambe inizia a farsi sentire, unica fonte di distrazione è la geometria del tracciato che permette di vedere sia gli atleti che ci precedono, sia quelli che ci seguono, formando così un lungo e spettacolare serpentone di atleti.
Verso l'ottavo e nono km inizio ad accusare più seriamente la pesantezza alle gambe, tant'è che in più di un'occasione inizio a perdere la scia di Paolo, scia che perdo definitivamente sul lungo rettilineo in leggerissima salita che ci porta verso il 12° km.
Nel mentre per cercare di non pensare alla fatica e alla pesantezza delle gambe, volgo il mio sguardo verso la carreggiata opposta e uno alla volta incito a gran voce i nostri atleti di punta: Domenico Liberatore che dopo essersi sparato un lungo di 38 km si trova in sesta posizione non troppo lontano dal quinto,
Daniele Pegorer che se la gioca intorno alla 40ª posizione assoluta, Simone Pietro Nascimben, terzo dei nostri e al traguardo in 83ª posizione, Gianluca Corda che oggi deve convivere con una giornata no e viene relegato intorno alla 90ª posizione, Michela Ciprietti strepitosa terza assoluta dietro la Anna Incerti e la Rosaria Console, Giuseppe Dell'Olio che riesce a correre una gara regolare e chiuderla a 3'50" di media, Paolo Peroni che nonostante un problema al ginocchio oggi riesce a spingere un'ottima gara, Fabio Bontempi anche lui tornato ad un buon livello in vista delle gare di nicchia, Paola Patta al traguardo quarta assoluta, Carlo Di Basilico sempre in gran forma anche se oggi un po' più in sofferenza.

Tutta questa attenzione ad incitare i miei compagni di squadra mi danno la possibilità di distogliere l'attenzione sulla parte negativa, riesco a mantenere sempre il contatto visivo con Paolo che verso il 12° km riesce a riacchiappare Alberto Lauri, li tengo di mira li davanti, pur consapevole che oggi non ci sarà nulla da fare.
Poi come d'incanto superata la rotonda e imboccando il lunghissimo rettilineo finale succede qualcosa di inaspettato, le gambe che sino a quel momento avevano trasmesso sensazioni negative iniziano a girare in maniera diversa, senza quasi accorgermene riesco a trovare un passo del tutto insperato.
Adesso la distanza che mi separa da Paolo ed Alberto non è più in costante aumento, anzi sembra quasi diminuire, un incentivo bellissimo che mi da morale e forza inaspettata, allora che sto facendo qui? vogliamo continuare ad arrancare? Via spediti per questi ultimi 2 km e mezzo cercando di rimediare un tempo decente.
Cerco di non guardare il gps, la mia attenzione è tutta rivolta alle sensazioni, che ne giro di un minuto sono cambiate, il carico di lavoro effettuato in queste tre settimane si è fatto pesantemente sentire, ma per fortuna adesso sembra dare i suoi frutti.
Percorro questo ultimo lunghissimo rettilineo con un passo ottimale, sempre sotto i 4'/km e quando finalmente inizio ad intravedere il gonfiabile Purosangue tiro un bel sospiro di sollievo e cerco di aumentare la velocità.

Poi ecco la svolta a destra, per molti la discesa verso gli inferi! che adesso si trasforma in una piattaforma di lancio e mentre c'è chi arriva aprendo le braccia in segno di soddisfazione, io viaggio a tutta e sorpasso un numero non ben definito di concorrenti, alla fine il cronometro impietoso riporta 1h00'27", magra consolazione per me è la volata di Paolo che riesce a distanziare Alberto.
Termina così un'ennesima e folle (per chi guarda con occhi profani) domenica mattina di corsa, che ha messo a dura prova il fisico e la mente, adesso una bella settimana di scarico e poi si riprende il cammino incessante per Roma 2016.


Gara: XMilia (Top) (21/02/2016)

SCHEDA GARA



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