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Tutto ebbe inizio nel mese di Settembre 2010.
di Fabio Gualtieri, 26/03/2011

Fabio Gualtieri

Fabio Gualtieri

Era il mese di Settembre dello scorso anno, quando iniziai a correre con una certa regolarità. Ogni due o tre giorni mi allacciavo le scarpe e via di corsa per cercare di perdere qualche chilo di troppo.

Le giornate passavano ed i primi risultati iniziavano a vedersi ma allo stesso tempo mi chiedevo per quanto tempo potevo andare avanti senza fissarmi un obiettivo da raggiungere. Un bel giorno mi chiesi, percorrere una maratona? Ed allora,era il mese di Dicembre 2010, decisi di iniziare la preparazione per la maratona di Roma. Il primo passo fu quello di iscrivermi ad un gruppo sportivo e qui fù fondamentale il contributo di amici che mi consigliarono di iscrivermi al gruppo della Podistica Solidarietà.

Cominciarono allora gli allenamenti, sempre più duri e nei giorni più freddi dell’inverno, non nego che ci sono stati momenti in cui avevo pensato di lasciare tutto, ma la voglia e la determinazione mi hanno spinto sempre oltre ogni ostacolo o dubbio. Ecco allora le ripetute,gli allunghi, i lunghi ed infine i temutissimi lunghissimi e percorrere distanze che solo poche settimane prima mi sembravano impossibili da raggiungere.

Nel mentre, per assaporare il clima agonistico, ecco la prima gara, nel mese di Gennaio la corsa di Miguel, prime emozioni con la canotta della Podistica Solidarietà.

Successivamente nel mese di Febbraio partecipo alla mezza della Roma-Ostia, qui i dubbi e le incertezze del pre-gara vengono spazzati via da un’ottima prestazione abbondantemente sotto le due ore. Ma il momento della maratona di Roma era sempre più vicino ma nonostante la costanza negli allenamenti, le preoccupazione e qualche acciacco mettevano in dubbio la buona riuscita della vera e propria ”impresa” a cui avevo dedicato impegno e sudore.

Bene, ci siamo, eccomi allora nel giorno della gara. Alla partenza capisco che le mie paure sono comuni a quelle degli altri maratoneti o aspiranti tali, ed allora via si parte verso l’ignoto.

La condotta di gara studiata è quella di avere un andamento quanto più possibile costante intorno ai 6’30” al km che mi permetterebbe di concludere la Maratona in 4 ore e mezzo. Le sensazioni sono buone e passo alla mezza in 2:12:22, forse un pochino troppo veloce. Comunque non mi faccio illusioni, so che il maledetto muro mi aspetta lì, dopo il 30° km.

Finalmente arrivo alla soglia del trentesimo e vedo che, anche se affaticato, ancora ho energie da spendere, così vado avanti tra i monumenti più belli della città, Piazza Navona, Via del Corso, Piazza del Popolo, Piazza di Spagna, Fontana di Trevi.

Mi meraviglia la mia tenuta fisica e mi dico che forse è dovuto all’incitamento della gente dai bordi delle strade che non mi fa sentire la stanchezza. All’improvviso, eccolo, lo riconosco, è lui il fatidico muro. Siamo al 40° km, appena superato Piazza Venezia, per mia fortuna arrivo al rifornimento, faccio il pieno di acqua e integratori ma mi accorgo che le gambe non ne vogliono più sapere di andare avanti. Ma ormai siamo nei pressi dell’arrivo ed in qualche modo devo raggiungerlo, allora stringo i denti e rallento il ritmo e percorro qualche metro camminando.

Appena lascio il Circo Massimo e svolto a sinistra, vedo in lontananza il Colosseo ed ecco che trovo le ultime energie rimaste e via, di nuovo di corsa verso la salitella che dopo 41 km mi sembra il Monte Bianco. Qui sento l’incitamento dai Podistica!! ma non ho la forza di girarmi e rimango concentrato verso il traguardo finale.

Gli ultimi 400 metri sono una vera e propria apoteosi, addirittura riesco ad aumentare il ritmo, taglio il traguardo con le mani al cielo e mi accorgo che una lacrima solca il mio viso. L’impresa è riuscita riesco a portare a termine la gara in poco più di 4 ore e mezzo.

Devo ringraziare gli orange che mi hanno sostenuto lungo il tragitto e la Podistica tutta e, scusate l’immodestia, devo dire bravo a me stesso. Partire da zero e preparare una maratona in poco più di sei mesi credo che sia quasi un’impresa..

Questo racconto vuole essere da stimolo per coloro vogliano un giorno cimentarsi in una gara del genere ma hanno paura di non riuscire. In fondo per avere successo nella vita come in una maratona è indispensabile la voglia e la determinazione di arrivare, usando sempre la testa e imparare conoscere i propri limiti per non oltrepassarli mai.

Alcune volte i sogni si realizzano….


Fabio Gualtieri

Fabio Gualtieri

Gara: Maratona di Roma (20/03/2011)

SCHEDA GARA



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