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Il MURO del PIANTO
di Domenico Liberatore, 27/11/2012

Anziché lo scivolo, dal 35° km a seguire, ho incontrato, a differenza di qualche altro atleta, sicuramente più sobrio di me (ma non nel post-gara :-)), il compianto MURO, quello che tutti i manuali, anche i meno aggiornati, tanto persuasivamente evocano.

Ma se non lo provi, non ci credi!

​Si affaccia davanti a me, non repentinamente, ma preannunciandomi la sua presenza già nei precedenti km, riducendo così progressivamente la determinazione e l'ottimismo di affrontarlo e sconfiggerlo.

E’ davvero implacabile, mi travolge prima lentamente e poi mi gambizza, vanifica tutti i precedenti sforzi, frantumando il sogno e tramutando così l’entusiasmo iniziale in sofferenza e rammarico.

Ma non voglio, ovviamente, annullare del tutto il sacrificio già consumato e continuo agonizzante, consapevole dell’estenuante logoramento fisico (con il rischio del deperimento totale), sperando in qualche modo di giungere al traguardo.

Ce la farò, ma solo grazie a quel fantastico dono del Signore che sono gli arti superiori e che mi hanno anche consentito poi il rientro in albergo.

​I precedenti risultati, gli allenamenti (tanti), le proiezioni e soprattutto l’obiettivo, suggerivano di correre la gara ad una media di 4.15 min/km, con risultato finale di 2 ore 59 min.

Giungo in gabbia con il consueto ritardo, che non mi consente l'effigie nella rituale foto di gruppo, dove è raro che mi troviate, ma soprattutto di salutare gli amici orange.

Oltre al timoroso e pacato Giorgio Bizzarri, che pensavo dovesse andare a correre sui ghiacciai del Cervino, incontro i veterani Fubelli e Colantoni: scambi di battute, qualche utile suggerimento e si parte, ognuno per la sua strada.

Tutto liscio, anzi magnifico, fino al 25° km: indescrivibile la straordinaria cornice fiorentina e la sensazione dell'euforia che ti viene spruzzata addosso da ogni angolo di strada.



Verso il 30° km mi avvicendo, sino al termine della gara, con il mitico Colantoni, che da buon esperto mi dispensa consigli incoraggianti, ma gli sforzi aumentano fino al 35° km.

Di lì in poi inizia il cedimento totale, la media iniziale che era rimasta comunque intatta sbalza progressivamente sino a 4.50/5.00 min/km.

Ma ormai, le medie, i tempi, il Garmin non contano più; l'istinto di sopravvivenza prende il sopravvento ed il tam-tam dei fiorentini sembra non sortire quasi più effetto.

Verso il 40° km vengo travolto dai palloncini gialli delle 3 ore, sotto i quali si nasconde l’eroico Mario Sassi, il quale, per breve tratto, affianco: mi offre una spugna e svanisce.

Il tappeto blu degli ultimissimi metri mi regala solo un incitamento, che si distingue dalla eccitazione generale della piazza, "Vai Domenicooo!", mi giro, non capisco chi fosse, non intravedo la mia personal supporter e non ricambio il saluto.

Scorgo il cronometro che scorre in alto: 3 ore, 02 minuti e vari secondi.

Ed è così che conclusi la mia prima Maratona, incocciando nel FAMIGERATO MURO.

Poteva essere evitato?...non so, qualcuno mi rimproverebbe di non aver ascoltato determinati consigli o di averne seguito altri sbagliati…ma magari è un rendez-vous, al quale, prima o poi, il maratoneta non può sottrarsi.

Ultime annotazioni finali.

Post-gara altrettanto entusiasmante, rientro lento e fiacco in albergo, doccia a rallentatore e via di nuovo verso Piazza Santa Croce.

Tanti ancora i maratoneti, molti francesi, che ormai percorrono affaticati gli ultimi km delle stradine del centro, diversi gli oranges, un cinque a Claudio Ubaldini e un forte incitamento a Maurizio Zacchi, Mr. Zac, a Cristiana Maria Mele, e a qualche altro amico.

Formidabile e commovente l’arrivo della simpaticissima ed invincibile Bruna Mazzoni, che ho avuto l’onore di fotografare.

Chiude la serata uno scambio di opinioni e sensazioni con il valoroso amico Giorgio Bizzarri, che voleva farmi ingurgitare un gelato, anziché le più succulenti e rigeneranti maltodestrine, e con gli amici Gianluigi Martinelli, Patrizia De Angelis, Francesco Valerio, Giovanni Cossu
.
Un ringraziamento speciale va alla mia personal supporter Mariangela che, oltre a sopportare in generale la elettrizzante vita di un runner, per sostenermi moralmente si è corsa una maratona parallela.



Un saluto poi agli altri amici di Firenze, con il quale ho avuto il piacere di passare qualche momento di gioia, Raffaele Buonfiglio, David Kevorkian, Ioan Mosneagu, ma soprattutto a coloro che purtroppo non sono riuscito ad incrociare, quali Andrea Covino, Pietro Paolo Imperi, Daniele Iozzino, Romano Dessì e a tutti gli altri.

Un abbraccio a tutti gli amici della Podistica Solidarietà!

Spero di avervi annoiato e vi assicuro che lo rifarò!

Gara: Maratona di Firenze (25/11/2012)

SCHEDA GARA



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