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Trofeo Lazio di Marcia FULVIO VILLA
di Marco Tomassini, 19/02/2013

Mentre la Podistica con i suoi 102 runners vinceva al Collatino, io ero a San Cesareo, residenza del nostro Tony Marino, per la seconda prova del “Trofeo Fulvio Villa” di Marcia.

Questa competizione ha ormai tanti anni di vita ed è intitolata ad un portabandiera della Marcia nella nostra regione. Come unico rappresentante della Podistica sentivo la responsabilità di dare il meglio di me stesso e così ero molto concentrato sulla tecnica.

Come tutti sapranno la marcia al contrario della corsa prevede un preciso gesto tecnico e i giudici di gara che nella gare di un certo livello sono attentissimi (non sempre, ma spesso), in quelle di minor importanza (ma non per noi che le facciamo) dipende da come si svegliano la mattina.

Così ogni gara fa storia a se e la domanda che ci poniamo è sempre la stessa: oggi i giudici di che umore saranno? Questo è uno dei motivi perché ritengo più rilassante partecipare ad una mezza maratona, marciando ovviamente, insieme a migliaia di runners che fare una 5 KM specifica di marcia. Anche perché non dimentico di essere stato io stesso un runner per quasi un trentennio, ma nessuno si può definire un marciatore se non si confronta direttamente con gli altri sotto lo sguardo dei giudici.

Alle 10 iniziano le prime gare con i più piccini ed è un vero piacere vedere questi bimbi di 5/6 anni che sgambettano sul percorso alcuni marciando, altri correndo, in una bellissima confusione. Poi cominciano le gare vere con esordienti, ragazzi e cadetti e vedo con piacere che la marcia non è una specialità in via di estinzione. Ma con le gare vere inizio a capire che aria tira con i giudici.

Ammonizioni a raffica in tutte le categorie giovanili e diverse squalifiche. Ora tocca alle marciatrici allieve e master, tra di loro la mia coach e altre compagne di allenamento tutte fortissime e plurimedagliate, anche per loro ammonizioni a pioggia e qui inizio a temere che forse non ne uscirò indenne. Dopo un’ora e mezza di riscaldamento, lungo riscaldamento dovuto più al freddo polare e al ritardo che a scelta tecnica, arriva il momento della gara.

Il percorso a zigzag è un circuito di circa 600 metri ed è all’interno di un grande parcheggio, decisamente brutto. Pronti via, inizia la gara, abituato a percorrere lunghe distanze ho bisogno di qualche minuto per carburare così mi accodo a un gruppetto di 5/6 persone. Passano solo 5 minuti e i due atleti che mi precedono iniziano a collezionare palette e dopo altri 2 minuti vengono squalificati. Rimango insieme a Luciano Ronci della Kronos Roma 4 (la mia vecchia società) a cui avevo soffiato il 2° posto ai Regionali.

Abbiamo gli stessi tempi e decido di continuare insieme a lui. Proseguiamo di pari passo poi lui si prende un’ammonizione e io penso di sfruttare la situazione tentando un allungo ma ahimè nel giro di un minuto ne prendo due e così rallento raddoppiando la concentrazione con l‘unico scopo di arrivare fino alla fine e il buon Luciano così va via, sarà per un’altra volta.

Siamo, però, ancora a metà gara e i giudici sono sempre lì. Nei giri che mancano vengo raggiunto da Antonio Ferro M65 dalla scorza dura e dalla marcia impeccabile, proseguiamo e finiamo insieme sprintando spalla a spalla. Pure questa è fatta! Il tempo non è granché ma sono contento lo stesso.

Contento perché nella marcia non si finisce mai di imparare e di fare esperienza, gareggiando insieme a persone piene di entusiasmo e di passione come Sergio Agnoli classe 1926 e contento perché sono riuscito a portare i colori orange fino alla fine. Adesso è ora di rilassarsi, quindi sotto con gli allenamenti in previsione della Roma - Ostia e poi della Maratona di Roma, per le prossime gare di marcia c’è tempo. Un saluto a tutti da uno dei marciatori orange.

Marco Tomassini


Gara: Trofeo Lazio di marcia 'Fulvio Villa' (17/02/2013)

SCHEDA GARA



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