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Genitori e Figli
di Marco Tomassini, 15/10/2013

Era il 20 settembre del 1996 e mia moglie ed io tornavamo carichi di buste della spesa e mentre aprivo la porta di casa sento squillare il telefono; dall’altra parte della cornetta una voce mi dice “ho una notizia che vi farà passare un bel weekend, c’è una bambina che vi aspetta in India”.

Il tempo di chiudere la telefonata ci siamo abbracciati e abbiamo iniziato a piangere e a ridere allo stesso tempo. Così è iniziata la mia avventura di genitore, rafforzata più avanti, da una seconda figlia indiana. E questo è il motivo per cui, quando ho saputo di questa iniziativa ho sentito il bisogno di parteciparvi. Rivivere quelle sensazioni guardando negli occhi altri genitori, altre persone che lo diventeranno, bambini e ragazzi provenienti dai 4 angoli del mondo.

Stare insieme ad altri che hanno vissuto le stesse emozioni, gli stessi problemi. Parlare con persone che si avventurano su un sentiero irto di difficoltà, che non sempre ha un lieto fine, senza alcun supporto dalle istituzioni preposte che se possono ti rendono la vita ancora più difficile con la burocrazia e il disinteresse più totale.

Maestre che dicono a tua figlia “Guarda che se non mangi la mozzarella non diventerai mai bianca” e questa è solo una delle tante perle di saggezza che devi ascoltare.

Poi però vedi le tue figlie che crescono, diventano adulte e nonostante i problemi che rimangono, a cui se ne aggiungono altri, le guardi e sei contento di quello che sono diventate, anche se vorresti sempre qualcosa di più.

Così vado allo Stadio delle Terme pieno di ricordi che mi affollano la mente per mescolarmi a questa folla di varia umanità legata però da speranze e paure comuni e anche dallo sport a quanto vedo.

La mattina ci sono state le gare per i più piccoli sui 50 mt. E poi le gare a coppie sui 200 mt. (genitore + figlio/a), poi il pomeriggio la gara sui 500 metri a cui abbiamo partecipato io e mia figlia Asha, dove io al contrario di mia figlia non ho brillato per freschezza atletica (mettiamola così).

Quello che contava però non era la prestazione ma lo stare insieme in allegria, parlare del nostro essere genitori e del nostro essere figli, confrontarsi con le persone che si occupano di adozione e conoscere le iniziative che alcune associazioni stanno portando avanti, anche legislative, per migliorare la legge sulle adozioni.

Una bella iniziativa, che spero si ripeterà l’anno prossimo e a cui spero parteciperanno non solo altri atleti della Podistica legati all’adozione, ma anche gli altri. Un ringraziamento agli amici della ASD Romatletica e a tutte le associazioni presenti.

Marco Tomassini “Tommy”


Gara: Correndo per l'Adozione (12/10/2013)

SCHEDA GARA



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