Ho notato che alle gare arrivano i bagni chimici su dei furgoni adatti all’uopo e nessuno deve star lì a perdere tempo a smontare e rimontare. Un solo furgone è capace di trasportare tre o quattro di questi indispensabili accessori per le gare. Sarebbe bello se fosse così anche per i gazebo, sapete quanto lavoro risparmierebbe il sottoscritto, diventato ormai “gazebista” a tempo pieno?

Invece ogni domenica la stessa storia: caricare sto gazebo, andare alle gare, trovare i fantastici 4 per montarlo, fare la gara e richiamare di nuovo i fantastici 4 per smontarlo. E va be…che vuoi fa?

Sabato scorso c’è stato vento e lo abbiamo pure inchiodato per terra… è stata la prima volta da quando sono gazebista che lo abbiamo fatto. Stavo pensando che d’estate, sto gazebo si potrebbe inchiodare anche sull’asfalto reso molle dal caldo. O no?

Gazebi a parte, sabato ho partecipato a due gare: una a Villa Ada e una a Villa Panfili (se si chiama così perché la devo scrivere diversamente?).

A Villa Ada sono andato col piccone perché dovevo abbattere il muro dei 5 a km e ci sono riuscito.
A Villa Panfili ho trovato di nuovo il muro e ci sono sbattuto contro.
Tutte e due le gare sono state però di una bellezza straordinaria. Si respirava aria pulita, lontano dallo smog delle macchine, tranne la mia che va a gas.

Il nostro presidente ha preso parte ad entrambe le manifestazioni: a Villa Ada è stato uno dei primi (a lasciare la manifestazione): aveva impiegato un tempo così alto che è poi dovuto scappare di corsa per essere in tempo a Villa Panfili per l’altra gara.

Io e Francesco Valerio invece ce la siamo presa comoda: siamo andati in sede, abbiamo scaricato il materiale, ci siamo fatti un bel giro per Roma e siamo andati a Villa Panfili, dove ci siamo ritrovati di nuovo con gli altri orange (presidente compreso).

I pettorali e le magliette li ho ritirati io perché Pino era leggermente affaticato. Non avendo a disposizione un foglio di carta, ho preso un bellissimo pezzo di cartone su cui ho disegnato righe e colonne alla pari di un foglio Excel. Ho usato questo stratagemma per tenere i complicatissimi conti sul dare/avere che si fanno in tutte le gare. Il presidente ha capito a volo il mio operato e mi ha rimborsato subito i soldi anticipati. Praticamente i torni contavano, anzi i conti tornavano fino all’ultimo centesimo di euro.

Abbiamo corso in una bellissima atmosfera di spensieratezza i 6 km che mancavano dalla partenza al traguardo, poi mi è venuto improvvisamente sonno, ho preso il piccone e sono ritornato di corsa a casa.

Ciao a tutti. Attilio.