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Riflessioni fiorentine
di David Kevorkian, 24/07/2013

“Ehi scusa… ma tu sei di Roma?”
“No signora, son di Firenze, perché?”
“Come di Firenze? Hai la maglia della Podistica, sei per forza di Roma! Sai, io ero LBM… adesso vivo qui, ma vi ricordo sempre come i più numerosi, i più allegri, i più colorati!”
“Signora, mi scusi… devo andare… sono già in ritardo!”
“Ah già… la Notturna…”

Di corsa, come sempre. Perché da un po’ di tempo a questa parte, qualsiasi appuntamento io abbia, qualsiasi orario fissato in anticipo è stravolto. Buggerato. Sbugiardato. Ingannato.

Il tempo. Il tempo non c’è mai! Nelle gare, al traguardo, ce n’è sempre troppo.


I miei appuntamenti, invece, non ne hanno mai abbastanza e… li fallisco tutti!

Il traffico, il parcheggio, il telefono che mi richiama all’ordine, il passeggino, il vento, Natalia ed Emanuele che mi guardano come un marziano… io devo correre! Devo correre all’appuntamento! Come il bianconiglio di Alice nel paese delle meraviglie, io non faccio altro che pensare… “è tardi è tardi è tardi!”.

Cavolo, uscire dal parcheggio di Santa Maria Novella è… labirintico! Gli ascensori guasti, cavolo è tardi!

Prendo Emanuele in braccio ed inizio a salire i gradini, e poi su fino al sottopasso della stazione: gente che fa shopping, che passeggia e che chiacchiera. No dai, non ho tempo! È tardi!

Imbocco via Panzani, che porta dalla stazione a piazza Duomo e incontro… di tutto e di più! Scolaresche in gita, gite di giapponesi, giapponesi in fila davanti ai negozi, negozi con “butta dentro”. Come se a me interessasse entrare in una qualsiasi bottega e fare qualsiasi acquisto! È tardi!

È tardi sempre per tutto, un bimbo porta anche questo! Nessuna protesta! Anzi… ma il tempo diventa merce preziosa e ritagliarsi i propri spazi diventa un’arte!

Tempo per allenarsi? Si, la sera tardi! Tempo per la pista? Si, in pausa pranzo! Tempo per le ripetute? Che siano brevi ed intense… altrimenti nisba!

Ma stavolta gioco in casa! Non posso appellarmi a “ma dove diavolo sta Villa Gordiani?” e neppure a “cavolo che traffico sulla Laurentina!!”. Gioco in casa! E Via Panzani sembra più lunga della 5th avenue a New York!
Provo qualche deviazione… devo arrivare!

Uno slalom fra due bancarelle, tre runners di Livorno con la maglia arancione (ma questo orange… diobonino quant’è inflazionato!) mi sorpassano corricchiando per scaldarsi. Ma a me, di scaldarmi, stavolta interessa il giusto!

Io devo arrivare lì! A quella benedetta panchina in pietra dove conobbi, due anni fa, Rinaldo Ceccotti, Maurizio Zacchi, Daniela Paciotti, Alessandro Visicchio e tanti altri matti vestiti di arancione!

Eccomi … la intravedo… devo solo oltrepassare con il passeggino in slalom la folla di turisti davanti al Battistero che fotografa di tutto e di più, pure i piccioni… Eccomi, arrivato. La panchina!

“E che sarà mai una panchina, David? Ce ne sono milioni in giro per il mondo, migliaia a Firenze e quella lì peraltro straborda di gente!”.

No, cari lettori. Quella è la panchina per antonomasia! Direi che è LA panchina! Lì e solo lì, il 22 giugno, alle ore 19, dopo una corsa a scapicollo per il centro di Firenze con Nat per mano ed Emanuele sballottato nel passeggino, si possono vedere il sorriso infinito della Iolanda, il ghigno buffo di Alessandro, l’espressione sorniona di Maurizio, l’allegria contagiosa di Cristiano, la calma infinita di Tony (e lo sguardo carico di pazienza di Silvia…) e pure l’apparizione volante di Fabio!

Tutte insieme! Tutti lì!

Ecco… io corro anche per questo. Corro per i miei amici orange! Perché sono una seconda famiglia, perché ci sono sempre, basta scrivere o mandare un messaggio. Perché bastano due parole e scatta una risata! Perché può succedere di tutto, perché il lavoro può non dare soddisfazioni, perché anche il cronometro può tradirmi (maledetto cronometro… stavolta mi hai pugnalato!)… ma gli amici orange ci sono. E la sensazione è che ci saranno sempre!

Passa il tempo, altre facce si aggiungono, il gruppo sotto l’ala di Pino si ingrandisce e la nostra maglia arancione, la nostra passione, la nostra voglia di stare insieme vince su tutto!
La gara è un dettaglio. Soprattutto per me.
Quello che conta è che voi ci sarete sempre, io lo so. Ed io pure. In ritardo, con Emanuele in braccio, con la Nat che mi guarda stupita… ma io ci sarò sempre!

Ciao Firenze, ciao panchina! Tanto non mi scappi mica! L’anno prossimo, ti ribecco… ehhhh se ti ribecco…


Gara: Notturna di San Giovanni (22/06/2013)

SCHEDA GARA



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