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Domenica tempo grigio e la mia Firenze mi strizza l'okkio...
di Patrizia Cini, 29/11/2007

....mentre lo stomaco è già strizzato di suo.... mi spoglio, lascio la borsa a cerco il bus per salire al Piazzale Michelangelo !

In fila una ragazza con il proprio compagno, la propria carrozzina ed il ciclone; l'aiutiamo a salire e lei sorride e ringrazia !

E' tesa (come tutti del resto) ma ha una serenità che è già una lezione di per se.

Sposto il ciclone e mi stupisco della sua leggerezza, il paragone va alle mie scarpe e faccio tutto il tragitto bloccandolo in posizione verticale (per occupare meno posto) proprio con una di queste.

Ok, via il crono, ho deciso che stavolta non serve !!!
Formalità e saluti ed infilo nella mia gabbia, vedo ancora quel ciclone sulla linea di partenza.... buona fortuna, mi emoziono per cordini che guidano atleti che dicono diversi e sono esempi da brivido !

Ok, si parte, davanti i top-runner e la discesa ci porta in città..... sì, sono partita troppo forte e lo so perfettamente ma ho deciso che è quanto devo provare a fare e va bene così ! Fisso la linea verde e porto il pensiero all'andatura, la sento sostenibile, il bacino leggermente in avanti, lo sguardo a 40 metri, la schiena dritta, ok ce la posso fare !!

Si scivola un poco e l'assetto si adatta al terreno, tante persone per strada e amici  ad urlare il mio nome..... corro e Firenze mi tiene dentro di se !

Ho diviso la distanza in sei blocchi da sette km e mentre scorrono li conto, ogni tanto mi ripeto come devo correre, ancora la linea ad incollare i miei occhi. Ci sono alcuni punti del percorso nei quali il pubblico sembra spingerti d'entusiasmo, una sensazione davvero bella, cerco pensieri positivi e non so che rispondere a chi mi chiede, affiancandomi, a quanto vado, a quanto voglio finire..... ma come fanno a parlare ???? Non so a quanto vado e neppure lo voglio sapere !!!!!

Scorre Pitti e tante persone, trombette, urli ed un sostegno tangibile, nella zona dello stadio la fatica è già tanta e cerco il pensiero di tante volte in cui, in allenamento, ho pensato di non farcela ed invece ho concluso una bella preparazione..... è la stessa cosa, pensa a correre e vedrai che va bene !!!!

Ecco la mezza, accidenti è davvero troppo forte, spingo un po' meno e si va ancora avanti tornando nel centro; adesso la fatica comincia a sentirsi ma siamo nella seconda parte e credo di essere al terzo posto..... wow !!!!

Ecco i miei figli, mio nipote, mio marito che urlano come ossessi, forza Pat, corri.

Cerco ancora la compagnia di bei pensieri; le ragazze del Lammari, gli amici delle gare,  ci siete anche tutti voi, la mia società acquisita J …….. la linea mi ipnotizza e le gambe vanno.

Al 30 esimo stò soffrendo, entro nelle Cascine e penso che sono il percorso dei miei primi allenamenti adulti, il teatro de mille piccole sfide con me stessa....... forza che adesso vediamo di che pasta sei fatta !!!

E' una pasta un po' fragile, piano piano le gambe si fanno più pesanti, la schiena protesta ma lo sapevo e sono pronta; rallento ma so che arriverò in fondo, penso ad una gara di 12 km da portare a termine e costringo le gambe a correre ancora !!

Passa una ragazza, una bella corsa leggera e mi serve da riferimento mentre si allontana accomagnanodomi al 35°, ok ci siamo !!!

Le gambe sembrano di gesso ma girano ed è quanto basta, forza mi ripeto ed è sempre più difficile..... la schiena adesso sta urlando ma la conosco bene e la lascio stare, peccato che anche le gambe non collaborino molto e soffro come non avrei creduto.

Tanto pubblico ad aiutarmi, tanti volti fuori e dentro di me mi sostengono per non fermarmi.
VOGLIO arrivare in P.za S. Croce e stacco il cervello agganciandomi a ritornelli di conti kilometrici ed al disegno del lastricato e dei Sanpietrini..... corro e basta ma i km sembrano non scorrere più mentre la schiena mi tira indietro.

Oggi, però,  ci vorrebbe un fucile a pallettoni per fermarmi ed all'improvviso vedo il tappeto, i gonfiabili, il traguardo.... arrivo guardando il tempo e vedo un fantastico personale, mi fermo quasi stupita nelle braccia di mio marito e non posso fare a meno di piangere, piano.


Patrizia Cini

Patrizia Cini

Gara: Maratona di Firenze (25/11/2007)

SCHEDA GARA



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