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TERREMOTOSTO…
di Giancarlo Amatori, 02/08/2012

Amatori e Tannoia

Amatori e Tannoia

“…perché seme de Campotosto”. C’era scritto fuori dalla pizzeria a pochi metri dalla partenza.

Ci sono eventi che lasciano il segno, può essere un terremoto, ma può essere anche una gara podistica. E non si può dire che questa prima edizione del Giro del Lago di Campotosto non abbia lasciato il segno… nell’organizzazione, nelle gambe, nelle scottature, ma soprattutto negli occhi e nel cuore di tutti quelli che l’hanno corsa… e non solo. L’impressione è che il segno sia rimasto forte anche in tutta la gente del posto, che ha accolto nel migliore dei modi questo gruppo di circa trecento pazzi che ha deciso di misurarsi a fine Luglio con una distanza così impegnativa… ma a chi sarà venuto in mente di organizzare una gara così?!?

A questo proposito Fabiola ha dichiarato:
“Pensavamo scherzasse!
Lucia ma davvero vuoi organizzare una gara il 28 luglio? Ma fa caldo!
Noooo, a Campotosto d’estate al massimo ci sono 22 gradi!
E allora niente pausa estiva, niente meritato riposo.
Ore 6.50 Piazza Cina: Mario, Laura, Fabiola e Lucia, sì anche la colpevole era con noi! E Jonny? Il Jonny pedalava e nuotava, nuotava e pedalava ma aveva capito a cosa andavamo incontro? Tutte le domeniche insieme o in solitaria 15 km, 18 km, 21 km… Sempre in compagnia di Caronte, Minosse e Circe e sempre domandandoci: “Ma a chi è venuto in mente di organizzare una gara di 24 km il 28 Luglio?”.
Poi il 28 Luglio è arrivato! E i 24 km sono diventati 25,200 e i 22 gradi sono diventati 28… E forse avremmo dovuto giocarceli al Superenalotto questi numeri! Avremmo avuto più probabilità di vincere che in gara… Perché Lucia aveva parlato “vagamente” di salite ma non di QUANTE salite e non di QUANTA pendenza!!!
Cara amica Lucia, l’hanno definita una gara tosta. E che ti potevi aspettare da una LADY TOSTA DI CAMPOTOSTO!!!”

Torniamo indietro di circa 3 mesi: il 19 aprile scrivevo nei commenti: “Ci sarò” e pochi minuti dopo Laura puntualizzava: “Jonny, guarda che per noi non è un optional esserci o non esserci…” ed è così che mi sono ritrovato alla partenza di questa ennesima avventura podistica con i soliti amici, “quelli di Piazza Cina”.

Alle 10:30 prende il via la gara: come sempre i primi scappano via, stavolta anche approfittando della discesa iniziale, gli ultimi si godono il percorso metro dopo metro, e in mezzo tutti gli altri a sgomitare per trovare il proprio posto all’interno del serpentone. Stavolta tra noi non c’erano accordi sul ritmo da tenere, niente palloncini, ma naturalmente mi ritrovo a correre con Mario, Laura e ovviamente Lucia, che ci guida su e giù per la “sua” gara. Qualche decina di metri davanti a noi ci sono Fabiola e Serena con Andrea, ma lungo la strada incontreremo, supereremo e saremo superati da tanti altri amici, arancioni e non, con i quali condivideremo sorrisi, fatiche, battute, e un po’ di asfalto.
I primi km nel tratto di strada che costeggia il lago passano davvero in fretta, scherzando ripeto più volte ai miei amici: “è proprio vero che quando ci si diverte il tempo vola” ma in realtà è proprio così perché fin dall’inizio il nostro ritmo prudente ci permette di correre senza fatica e chiacchierare senza sosta. Accanto a noi una interminabile serie di campeggiatori a spezzare il verde degli alberi. Si parla di chi porterà a casa i 100 punti di criterium nella combattutissima categoria MF40 mentre Mario mi ricorda che io e lui abbiamo un conto in sospeso dall’arrivo nella pista di atletica dello Stadio Olimpico in occasione della “Alba race” di Maggio scorso, e che oggi lo regoleremo…

Il passo è sempre sui 5’30/km, il gruppo procede più o meno compatto e senza problemi, condividiamo qualche km con altri orange ma poi ci ritroviamo sempre noi. Passiamo il 10° km dopo 55’ senza forzare, qualcuno ci supera ma Laura che è sempre la più saggia ci ricorda che la distanza, l’altitudine, e le salite che ci aspettano alla fine ci chiederanno il conto; e anche noi sappiamo che manca ancora tanto e che la nostra prudenza ci ripagherà.

La mia preparazione per questa gara è stata buona, mentre Fabiola e gli altri macinavano km io pedalavo e nuotavo, nuotavo e pedalavo… e correvo… in tutto 24 “uscite” in 27 giorni, tra il primo luglio e la vigilia della gara.
La strada scorre sotto i piedi e mi ritrovo all’inizio della salita con le gambe che girano ancora bene, forse per la prima volta da quando siamo partiti mi rendo conto davvero della bellezza di questo “angolo di paradiso” come lo definisce Lucia, e per una volta ho rallentato non per la stanchezza, ma per avere qualche minuto in più negli occhi quella vista mozzafiato, le montagne che si sovrappongono in profondità e si specchiano sul lago che sta proprio lì davanti a noi. Qui la natura è davvero incontaminata e tanta è la bellezza di questo tratto di strada che rimane difficile rimettere in ordine i ricordi per scriverli qui, non ci sono punti di riferimento a cui collegare i vari km come quando si corre in città ma solo il ristoro in cima alla salita custodito da un Angelo che ci ricorda di essere più o meno a metà strada. Da qui in avanti i ristori saranno più frequenti e sempre abbondanti, il sole picchia, la temperatura sale e la fatica inizia a farsi sentire, ma con una buona organizzazione e un po’ di collaborazione l’acqua non manca mai per nessuno quando se ne ha bisogno, siamo una grande squadra!

Dopo 2 ore esatte passiamo al 21° km, traguardo ideale della mezza maratona; intanto il nostro gruppo si è sgranato, in testa c’è Andrea che ci rimarrà fino alla fine, Lucia si concede un breve tratto al passo dopo un ristoro, io e Mario l’aspettiamo mentre Laura preferisce non fermarsi per non perdere il suo ritmo, prenderà un piccolo vantaggio e lo conserverà fino alla fine. Dietro di noi Fabiola e Serena rallentano ma caparbiamente non mollano.

Gli ultimi km sono duri per tutti, quasi non ci credo quando vedo il toscanaccio David che cammina… nel superarlo gli do un’amichevole pacca sul sedere (“somma umiliazione, ma ci stava”!) ma non perdo di vista Mario che infatti poco dopo parte gradualmente in progressione per regolare quel conticino che abbiamo in sospeso... io lo seguo, lui continua ad accelerare ma io sono sempre lì, il ritmo diventa impegnativo ma non lo mollo… poi l’incredibile volata finale, circa 300 metri corsi gomito a gomito a un ritmo folle che ci ha portato al traguardo a 3’/km, come se i 25 km precedenti fossero stati solo un lungo riscaldamento per dare il meglio in quella ultima salita, tra due ali di folla che ci hanno accolto con un tifo caldissimo. Taglio il traguardo un attimo prima di lui, ci stringiamo la mano ed entrambi senza fiato ci guardiamo come due ragazzini che hanno appena combinato un guaio!

Dopo la gara Mario scriverà: “Splendida la gara, il posto e l'accoglienza della famiglia Perilli e non solo. Io e la mia famiglia siamo stati benissimo. Concordo con il fatto che il prezzo di tutto questo è stato un po' alto (25,2 km sotto il sole) ma aspetto con ansia il 27 luglio 2013!!”. E sul nostro arrivo: “La verità è che ero nel massimo dello sforzo e non ero sicuro di quello che accadeva intorno, ma anche io ho avuto la percezione di un tifo pazzesco per quella folle volata finale”.

Il tempo di riprendersi e subito vado ad assaggiare gli ottimi dolci del ristoro finale, anche qui c’è acqua fresca in abbondanza, ma non mi trattengo troppo perché non voglio perdermi l’arrivo degli altri. Tutti vengono accolti al traguardo tra gli applausi, ma il calore e l’affetto che tutto il paese ha riservato alla nostra Lucia sono indescrivibili, una delle ragazze si è addirittura commossa! Chi come me, Mario e Laura ha avuto il piacere di correre questa gara insieme a lei ha avuto anche la certezza di essere fotografato più e più volte ad ogni postazione e di essere accolto da un gran tifo a ogni passaggio. Nel dopo-gara i “suoi” ragazzi le hanno regalato un grande abbraccio e un bel mazzo di fiori, consegnato sul palco delle premiazioni.
Una volta a Roma iniziano ad arrivare commenti pieni di entusiasmo per la gara ma non solo; Laura scriverà: “Non posso non ringraziare mille e più volte Lucia, la sua famiglia e tutti i suoi amici e conoscenti per l'accoglienza riservataci... in poche ore passate lì già mi sono innamorata di Campotosto e mi dispiace essere tornata a Roma... La prossima volta ci torniamo per una bella gita, ma per carità senza correre!”.

Ed ha proprio ragione perché è la generosità con cui questi abruzzesi “tosti” hanno voluto accoglierci ad aver lasciato un segno davvero forte. Alla fine noi non smettevamo di ringraziare loro per la straordinaria ospitalità e per aver riempito i nostri occhi coi loro paesaggi mozzafiato e le nostre bocche con un ristoro buono e preparato con amore, come quando si cucina per un ospite speciale, e loro di tutta risposta non smettevano di ringraziare noi podisti per aver riempito per oltre 3 ore le loro strade coi nostri passi.

Grazie di tutto Lucia, alla prossima, ci vediamo a Piazza Cina… o forse a Campotosto!!!


Lucia Perilli alle premiazioni

Lucia Perilli alle premiazioni

Gara: Giro del Lago di Campotosto (28/07/2012)

SCHEDA GARA



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