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Eccolo finalmente il Mare.....
di Roberto Trasatti, 03/03/2009

Daniele Pegorer (foto di Patrizia De Castro)

Daniele Pegorer (foto di Patrizia De Castro)

Dove eravamo rimasti?

Ah, si … obiettivo Mare … la mezza maratona … la Roma-Ostia … la mia prima volta!!!
Il giorno prima c’è il sole … porto mia figlia a ritirare il pettorale e il pacco gara a Caracalla: sono contento di far vedere a Giulia il luogo dove più spesso mi alleno, dove ho ricordi indimenticabili, dove conosco ogni piega del terreno per averla calpestata tante volte con le mie scarpe da ginnastica.

Lì, mi avvicino allo spazio della Podistica Solidarietà … mi accoglie il Presidente e gli altri dell’Associazione: poche parole gentili, una stretta di mano, un sorriso.
Tornando verso la macchina mi scopro sorprendentemente felice di far parte del nostro gruppo podistico e mi stupisco di sentirmi vicino a persone che conosco appena.

Durante la notte, come quando si parte per le vacanze, mi ritrovo a guardare di tanto in tanto la sveglia. Alla fine mi alzo, mi preparo in silenzio e, finalmente, l’aria fresca del mattino è sulla mia faccia.
Tutti in fila ad aspettare la partenza.

La sensazione è quella delle interrogazioni dei giorni di scuola.
Ecco … si parte .. la tensione si spezza … è una festa … c’è l’applauso … ti senti parte di un qualcosa di importante.

Il terzo chilometro che arriva subito, un podista che, mentre corre, intona “Volare” e tutti noi che ci uniamo a lui.
Io corro … corro e mi sento bene … la fatica non è quella di oggi … è quella dei mesi precedenti quando sulla strada c’eri solo tu che immaginavi di correre questa mezza maratona.

Poi capisci che l’obiettivo lo puoi centrare … allora cominci addirittura a pensare al tempo.
Un bicchiere d’acqua finito più sulla mia maglietta che in bocca … la spugna sotto la pioggia … l’incitamento della gente e … metro dopo metro … quasi non ci credi … i tuoi occhi vedono da lontano la Colombo che finisce … il gonfiabile del traguardo … il Mare.

La fatica non la senti più… ce l’hai quasi fatta … mancano solo quei pochi chilometri sul litorale.
Ma non è finita … c’è il vento contro, la pioggia in faccia … il fiato che improvvisamente diventa corto.

Eppure raschi dentro di te e tiri fuori anche quello che non hai … perché sai che quel momento non si ripeterà e non puoi permetterti alcun rimpianto.
E quando il traguardo è ormai vicino, quando lo scorgi da lontano …acceleri … acceleri … acceleri … lo tagli … alzi il braccio e ti dici: “ce l’ho fatta”.

Ti guardi la medaglia e ridiventi d’un tratto bambino. Il giorno dopo sei al lavoro e sei contento … soddisfatto.
Poi esce anche il tempo ufficiale e ti trovi a leggere incredulo: un’ora, quarantaquattro minuti e venti secondi. Ma sono proprio io? Tutti i problemi lavorativi di quel lunedì sono spariti.

Ma perché? In fin dei conti cosa mi è cambiato? Apparentemente nulla … nella sostanza parecchio ed è inutile spiegarlo … chi corre mi ha capito già! Un’ultima cosa.
I miei occhi … quelli che domenica hanno visto il Mare … mi hanno pregato di ringraziare le mie gambe … i miei polmoni … il mio cuore.

Io non posso che unirmi e godere di tutto questo … almeno fino a quando non ci sarà una nuova spiaggia … un nuovo Mare da raggiungere … Roberto Trasatti.


Roberto Trasatti (foto di Patrizia De Castro)

Roberto Trasatti (foto di Patrizia De Castro)

Gara: Roma Ostia Half Marathon (01/03/2009)

SCHEDA GARA



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