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100 km.... tanta ostinazione... un cuore grande...e poco riposo.
di Francesco Proietti, 06/06/2010

l'angelo custode Daniel Peiffer..

l'angelo custode Daniel Peiffer..

Per me questa è stata la quarta partecipazione al Passatore, 3 volte ho tagliato il traguardo vittorioso (nel senso che l'ho finita), in una a malincuore mi sono arreso al 73 km. ( fascite plantare ).
Come regola, dovrei iniziare la descrizione dalle ore 15,00 del 29 maggio, cioè all'orario di partenza della gara, ma ci tengo a precisare,e non per amplificare l'impresa o manie di grandezza, ma solo in caso qualcuno decidesse di avventurarsi in gare del genere, a cosa evitare prima della gara.

Il venerdì notte ho lavorato fino alle 07,30 del sabato, di corsa appuntamento con l'amico Ultra- maratoneta Franco Piccioni che con la sua macchina mi porta a Firenze, mentre io cerco di riposare un paio d'ore sul sedile che non è proprio il massimo della comodità.

Arriviamo a Firenze verso le 12,00, di corsa in piazza Santa Croce a ritirare i pettorali, lì incontro con la loro inconfoldibili canotta Orange gli altri Valeri, Fubelli, Hubler,Pieffer e Di Giorgio, ci raduniamo per immortalare il momento storico nella classica foto di rito e poi gli ultimi accorgimenti prima della partenza.

A differenza degli anni passati, stranamente avverto meno paura e meno concentrazione alla gara, la cosa mi infastidisce, sicuramente sarà dovuto dalla scarsa lucidità mentale dovuto al sonno, voglio dire..questa è " LA GARA ", quì la tensione, la preoccupazione, e soprattutto la distanza dovrebbe far tremare le gambe ancor prima di iniziare, io invece tra qualche sbadiglio e l'altro mi ritrovo alla partenza.

Alle 15,00 si parte, c'è tanta gente e sembra di stare ad una festa,i primi Km. scorrono leggeri, ma già al 5° km. complice un caldo umido e le salite verso Fiesole, inizio ad arrancare e le gambe non vanno, penso e spero che sia solo una crisi passeggera, inizio ad alternare corsa e cammino, nel frattempo, vedo sfilare davanti a me quasi tutti gli Orange presenti, sia chiaro,non che mi importi piazzarmi davanti a loro, ma certo vederli passare con passo leggero e a velocità quasi doppiami mi preoccupa un pò.

Vado avanti, cercando di eliminare i pensieri negativi, superata la prima asperità c'è un tratto in discesa e ombreggiato di una decina di km. e riesco a riprendermi discretamente, arrivo a Borgo San Lorenzo,l'incitamento della gente a bordo strada come sempre dà la carica, poi di nuovo salite e crisi, passo e corsa, mi raggiunge anche Hubler che accusava dalla partenza una fastidiosa tendinite, mi sprona a seguirlo e con molta fatica riesco a stargli dietro e raggiungiamo al 35° km Pieffer che forse aveva osato troppo in precedenza.

Giunti al ristoro della maratona, mi sento bene, grazie alla temperatura che scende quando si sale in montagna, mi riprendo dal torpore, saluto i compagni di avventura e corro il tratto più duro che è quello dai 42 km. al 48 km. fino al passo della Colla, scollinando in 6 ore e 10'.

Il fatto che sia ancora è giorno mi carica emotivamente, penso, se vado di questo passo,in discesa sarà facile e magari riesco a fare il personale, ( 13 h. e 09'), ristoro veloce per indossare giubbino per il freddo e torcia e giù in picchiata a macinare km., ristori sempre ben forniti, faccio consumo smodato di caffè e coca-cola per tenermi sveglio, ma inizio a cedere, provo a non pensare alla stanchezza, faccio preghiera al Padre eterno e a tutti i Santi che mi diano la forza di non fermarmi, di superare anche questa crisi, ma arrivato al 70 km. le batterie si esauriscono, le gambe si rifiutano di correre, proseguo al passo veloce, ma il sonno domina, sono tentato di buttarmi in cunetta e mettermi a dormire, ma ho paura di raffreddarmi, tanto che riprendo a correre per scaldarmi un pò.

L'agonia continua, la crisi totale sta arrivando,ormai penso di aspettare "LA SCOPA", che recupera gli sconfitti e gli infortunati, quando, all'80° km.avviene il miracolo,tra le tante persone che nel frattempo mi superano, scorgo una canotta Orange, l'angelo custode è arrivato, è lui Daniel Paiffer al'esordio assoluto sulla distanza, riesce a darmi forza mi incita, gli dico che voglio ritirarmi, che ho sonno, barcollo e a mala pena riesco a camminare in linea retta.

Mi chiede di fargli compagnia nei restanti 20 km. che mancano all'arrivo, mi convinco e piano piano al passo...85...90..si fa giorno..95...sempre fianco a fianco, vedo che lui potrebbe andare e al 98° km. e lo incito ad andare al suo passo...tanto sarei arrivato..sembrano interminabili...99° e ultimo km. un sussulto misto tra gioia e sollievo, riesco a correre e fare gli ultimi 400 m. in progressione.. a 100 metri non stò nella pelle..mi viene da piangere dalla gioia..15 h 03', il peggior risultato di sempre, ma credetemi penso di aver vinto lo stesso...nonostante tutto.


Gara: 100 Km del Passatore (29/05/2010)

SCHEDA GARA



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