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Anche questa è Roma!
di Giampiero Decinti, 19/03/2013

Da tempo aspettavo questo giorno, per confrontarmi in una gara che pensavo e speravo di aver preparato nel migliore dei modi; quello che è arrivato è stato il massimo che avrei potuto ottenere ieri, ma sono felicissimo e contento di aver tagliato il traguardo.

Giovedi scorso inizia l’avventura per questa mia prima Maratona di Roma; dopo aver accompagnato i bimbi a scuola mi dirigo al Palazzo dei Congressi dell’EUR, dove ho il piacere di incontrare e conoscere Sandro Strappaveccia, col quale affronto vari argomenti, dal commentare le prestazioni della recente Roma-Ostia, a declinare le aspettative, per l’imminente gara, ognuno con le proprie speranzw. Ariva il momento dell’apertura e purtroppo veniamo informati che ci siamo messi in fila per la stracittadina, per cui corriamo verso l’entrata, e ci accingiamo ad entrare. Sandro mi fa da Cicerone, infatti nonostante sia anche lui alla prima Maratona, conosce bene il posto avendolo già visitato lo scorso anno.

Ci rechiamo con una certa fretta verso gli sportelli dove distribuiscono i pettorali e con soddisfazione li ritiriamo. Non sappiamo bene cosa significa realmente partecipare ad una Maratona e quante lacrime e sudore ci costerà quell’incosciente entusiasmo. Ci salutiamo ed ognuno torna alle proprie attività.

Questa volta non ho particolari dedich, perché mi ero preparato più che altro per una sfida verso me stesso, senza ovviamente sapere a cosa stavo andando incontro.

Il sabato sera, nei commenti sul sito della Podistica, leggo che la Metro del Colosseo sarà chiusa, un attimo di panico e poi via alla ricerca di una soluzione alternativa; scopro che esiste una seconda entrata in Largo Agnesi, per cui le iniziali preoccupazioni rientrano, scoprirò la mattina successiva che anche molti Romani non conoscono questa seconda uscita, infatti moltissimi scendono alla fermata Cavour ed altri proseguono per il Circo Massimo.

Sicuro di me aspetto il mio turno e scendo, e il colpo d’occhio è veramente stupendo, con il Colosseo che si staglia in tutta la sua magnificenza; forse siamo moderni Gladiatori ed un simile scenario si addice ad un tale evento.

Mi avvio verso il punto di ritrovo ed incontro il simpatico Antonio Marino, col quale scambio alcune battute fino a giungere al ritrovo prestabilito, dove oltre agli altri amici della famiglia Orange ci sono anche Anto e Otto di Finale Emilia (uso questi appellativi perché mi sono stati presentati cosi), due persone sorridenti e con una gran voglia di divertirsi, oltre a loro ci sono gli amici dell’AMIP, checon bandiere, striscioni e altro accolgono i loro due portabandiera Francesco Paro e Mr ZAC, ma hanno anche per noi tutti delle fasce tergi sudore con il logo della loro associazione, per cercare di farla conoscere; quindi oltre che per me proverò a correre anche per loro.

Ci rechiamo sulla scalinata di Colle Oppio, storico punto di ritrovo della Podistica per la foto, ed è doveroso ringraziare tutti coloro che hanno fatto questa alzataccia solo per farci sentire il loro supporto e scattare tante belle foto che saranno la memoria di questo giorno; per cui via alle foto e al discorso del Presidente che da buon padre di famiglia ci forniva le sue raccomandazioni, affinché la Maratona non si trasformi in una brutta esperienza.

Dopo le foto siamo in libertà e ci incamminiamo verso i camion che funzionano da deposito borse. Incontro ancora Sandro, con il quale accedo alla griglia di partenza. La tensione dell'attesa si fa sentire, e ci sfoghiamo chiacchierando mentre aspettiamo lo Start che arriva puntuale alle 9:30. Il tempo di un veloce "in bocca al lupo" e ognuno parte con il suo ritmo e il suo obiettivo.

L’incredibile marea umana si muove a rilento, tanto che in fase iniziale si va al passo e solo dopo aver abbondantemente superato l’arco della partenza si inizia a correre.

Penso che sto affrontando questa gara in modo veramente incosciente senza sapere cosa mi aspetta; la Maratona è una di quelle gare in cui, nonostante il tempo profuso nel prepararla, nessuno si può dire veramente certo di finirla e le parole del Presidente risuonano nella mia mente: arrivare, ma senza farsi del male.

Superata Piazza Venezia, mi rendo immediatamente conto che sarà una gara “speciale”. Sento in ogni dove riecheggiare urla di incitamento per noi della Podistica, e la cosa mi fa veramente piacere; in itinere mi renderò veramente conto di quante facce amiche sono sulle strade esclusivamente per spronarci: Iolanda, Chiara, e Claudio, ad esempio, che mi si materializzano davanti più volte, tanto che ad un certo punto ho avuto la sensazione di correre sul posto.
Sono però le gambe a ricordarmi che mi sto muovendo e anche lo stupefacente scenario della Città Eterna che varia in continuazione, sempre coinvolgente tanto da togliere il “fiato”.

Nel momento di maggiore difficoltà vedo in lontananza Antonella che urla a perdifiato, ed è la molla che mi fa riprendere seppur dolorante a correre; credo sinceramente che se sono arrivato alla fine lo devo a quelle urla di incitamento, alle sue e a quelle della Paciotti.

Eccomi, sono al 40' chilometro e i crampi tornano a farla da padroni. Cedere ora sarebbe sciocco, e procedo al passo, fino all’arco dell’ultimo chilometro, quando mi sembra di sentirmi meglio. A poca distanza Alessandro mi incita è mi fotografa, mentre dall’altro lato il Presidente e Cristiano mi incitano a non mollare. Con loro scambio un simbolico “cinque”, e mi avvio verso la discesa che porta al traguardo, dove incredibilmente trovo le energie per effettuare un disperato sprint finale. All’arrivo ci sono Raffaele e Iolanda, che si complimentano con me e mi chiedono notizie di Andrea Covino, che ho perso di vista poco dopo il passaggio della Mezza. Anche questa è la Podistica Solidarietà: preoccuparsi per il prossimo.

Proseguo per la mia strada e poco dopo ricevo la Medaglia ricordo e il telo per proteggermi dal freddo. Cerco qualcosa da mangiare sono affamato e mi viene indicato un gazebo, dove il fratello della Tempestini, mi offre un sacchetto con dei prodotti senza glutine ed inoltre si fa immortalare con me in una foto ricordo.

Oltre alla grande fame, avverto del freddo e mi reco velocemente, al deposito bagagli per ritirare il mio zaino, mi cambio in modo molto veloce senza mai perdere di vista la mia Medaglia.

In ultimo mi appresto molto stanco e dolorante al viaggio di ritorno.

Anche oggi una bellissima giornata in compagnia di tutti voi fratelli e sorelle Orange.

Inoltre mi scuso con chi non ho citato ma di molti non conosco neanche i nomi.

In ultimo la giornata si è conclusa con il mio personale in una Maratona...anche questa è Roma.


Gara: Maratona di Roma (17/03/2013)

SCHEDA GARA



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