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Vivere è stupirsi
di , 26/10/2011

Riceviamo e pubblichiamo notizie da Padre Paolillo:

Carissimi Amici,

Martedì scorso, come al solito, siamo stati nel carcere minorile di Vila Velha, un comune dell´hinterland di Vitória, dove circa 80 adolescenti e giovani tra 17 e 21 anni incompleti compiono pena per reati gravi.

Il clima era pesante. Una serie di gravi fatti avvenuti nei giorni scorsi rendeva l´ambiente instabile e pericoloso. Abbiamo iniziato la nostra visita pastorale in uno dei padiglioni piú agitati. Gli adolescenti erano rinchiusi dietro le sbarre.

Abbiamo chiesto alle guardie di aprire le celle e di condurre tutti i ragazzi nel cortile interno. Il cielo era nuvoloso, ma non pioveva. Abbiamo cominciato a cantare al suono della chitarra e al ritmo dei tamburi. Non c´è voluto molto perché tutti recuperassero la serenitá. Gli adolescenti non la finivano di ringraziarci per la nostra presenza.

Era una pioggia intensa e fredda. Gli adolescenti hanno chiesto il permesso di togliere la maglietta della divisa perché era l'unica che avevano e l´hanno messa in un posto dove non si bagnasse. Ma la pioggia aumentava sempre piú. Abbiamo chiamato le guardie perché aprissero il portone del cortile, ma abbiamo dovuto aspettare perché erano coinvolte in un´altra operazione. Siamo rimasti inzuppati.

Quando le guardie finalmente sono arrivate e hanno aperto il portone, gli adolescenti si sono messi da parte e ci hanno chiesto di uscire per primi per non bagnarci di piú. Abbiamo resistito, perché, dopotutto, noi saremmo tornati a casa e avremmo potuto cambiarci, ma loro non ne hanno voluto sapere: "Prima uscite voi. Non vogliamo che vi bagnate di piú. È il nostro modo di dimostrarvi il nostro rispetto e affetto".

Abbiamo obbedito per non perdere piú tempo. Gli adolescenti sono usciti due a due, sono stati perquisiti e rinchiusi nelle celle. Tutta l´operazione è durata molto tempo. Gli ultimi erano bagnati fradici. Ma nessuno ha protestato. Sono entrati tutti nelle celle senza reclamare.

Ci siamo salutati con un caloroso abbraccio e ce ne siamo andati con il cuore stupito e traboccante di gioia. In quello scenario di conflitto siamo stati presi di sorpresa da un segno di pace che si faceva largo a fatica tra le crepe di quell'ambiente apparentemente violento.

Che bella sorpresa vedere che la cultura del “prendersi cura” resiste ancora nei cuori di questi ragazzi. Sembra poco agli occhi di coloro che solo captano le cose brutte o che sono abituati a dare importanza a fatti spettacolari, ma questo piccolo segno di affetto è stato sufficiente per nutrire la nostra speranza. Sono esperienze come queste che ci motivano a continuare. In questo lavoro abbiamo imparato a lasciarci sorprendere da piccoli passi. Le grandi rivoluzioni iniziano con piccoli gesti, come i grandi fiumi nascono da un sottile filo d'acqua che sgorga dalla sorgente.

La vita ci insegna che non si impara a camminare correndo, ma passo dopo passo. Le gocce di sudore che grondano dalla fatica quotidiana sono più importanti dei risultati attesi, perché sono esse a fecondare la terra da cui sboccerá il mondo nuovo.

Senza di loro non accadrebbe nulla. È un peccato che la società non dia molto valore a questo. Esige troppo. Antepone le pretese alla comprensione. La fretta di raggiungere i risultati e l'ansia di voler imporre un ritmo più rapido finiscono per travolgere tutto il processo. Si dimentica che passi rapidi e grandi aumentano la possibilità di inciampare e cadere. Incespicare e scivolare sono cose normali che possono succedere a qualunque momento lungo la strada, ma quando le cadute cominciano ad essere frequenti e rovinose, diventa sempre piú difficile rialzarsi e la voglia di fermarsi prende d´assalto il viandante.

Ho letto questa riflessione in un testo che ho trovato su internet (www.motivo.me/). Non so chi sia l'autore, ma sono rimasto affascinato dalla sua riflessione. “La vera crescita – continua il testo - non avviene con passi grandi e rapidi, né, aggiungerei io, con spintoni e batoste, ma accade passo dopo passo alla conquista di piccoli obiettivi. I piccoli risultati possono sembrare insignificanti, ma in realtà non lo sono. È grazie a loro che è possibile realizzare gli obiettivi principali. Coloro che cercano di conquistare i loro obiettivi a piccoli passi alla volta si sentono capaci di raggiungerli e, anche quando cadono, riescono a rialzarsi con maggiore facilità.

Resistono meglio alla tentazione di smettere di camminare. Qualsiasi realizzazione nella vita inizia con un piccolo passo, niente di più. Solo l´allenamento aumenterà la dimensione, la velocità, l´affidabilità e la consistenza dei loro passi. Non si puó volere tutto in una volta sola. Cerchiamo di trovare la felicità in ogni piccolo passo che facciamo.

Vedremo che i piccoli passi ci daranno l´energia e la motivazione per avanzare alla fase successiva. Anche se il prossimo passo puó sembrare piccolo e insignificante, è questo che collegherà il nostro passato al nostro presente, permettendo la costruzione del nostro futuro e la conquista del nostro obiettivo. Ricordate, ogni passo che diamo, non importa quanto piccolo sia, è un passo avanti verso il nostro obiettivo ".

È con questo messaggio di speranza che vorrei salutare il vostro ritorno alle attivitá dopo le ferie estive. Non lasciatevi travolgere dall´onda del pessimismo. Non abbiate paura di osare e di credere. Godetevi le piccole conquiste. Nessuno impara a camminare con gli spintoni e con gli sgambetti, ma solo passo dopo passo, con il sostegno della fiducia.

Purificate lo sguardo con il collirio dell´amore e guardate il mondo con gli occhi del cuore.

Lasciatevi incantare dal Bello, attrarre dal Bene, conquistare dalla Verità e unificare dall´Amore. Imparate a meravigliarvi e a stupirvi. Se darete fiducia a voi stessi e agli altri e sarete disposti a scomettere su tutto ció che di bello e di buono ciascuno possiede, vedrete grandi cose.

Buon lavoro. Dio dica bene di tutti noi.

Serra, 15 ottobre 2011

P. Saverio Paolillo (pe. Xavier)
Missionario Comboniano
Rede AICA



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