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Solidali nel mondo
di Marcello Vinci, 20/05/2013

“La mia Tula sarebbe rimasta ancora in casa da sola e forse sarebbe morta se non avessi conosciuto il progetto Inuka nel Villaggio di Wanging’ombe. Sono gli operatori del centro e le altre mamme che ho incontrato in questi 3 anni che mi hanno dato forza e il coraggio per andare avanti e restituire a mia figlia quella dignità che le mancava”.

Così ci confidava Lena, la mamma di una bambina gravemente spastica che sta frequentando il nostro Centro di riabilitazione in Tanzania insieme ad altri 400 bambini con disabilità.
Il progetto “Inuka” a favore dei bambini disabili.

Ed è proprio in Tanzania che si è sviluppato il progetto “INUKA- Alza la testa” – promosso da Comunità Solidali nel mondo una Onlus nata nel 2007.

Il progetto sostenuto anche da giovani che svolgono il servizio civile volontario si è articolato in diverse iniziative:
> una palestra per la riabilitazione con gli ambulatori per le visite in cui lavorano 3 terapisti 1 assistente sociale, 10 operatori di base;
> un ostello per l’accoglienza di madri e bambini che arrivano al centro dai villaggi circostanti per le settimane di riabilitazione intensiva;
> 7 centri diurni nei villaggi che sono gestite da 15 operatori di base locali.

Corsi di formazione per insegnanti che favoriscano l’inserimento scolastico dei disabili nelle scuole pubbliche: ed è così che oltre 25 bambini con disabilità stanno frequentando le scuole primarie.

Un metodo di lavoro rispettoso: la RBC – Riabilitazione su Base Comunitaria.
Il nostro intervento vuole essere “rispettoso della cultura, dei valori e dello spirito creativo delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo per migliorarne le condizioni di vita a tutti i livelli” così come recita il nostro Statuto.

Ed è per questo che il metodo scelto privilegia la RBC -Riabilitazione su base comunitaria – per non sradicare le persone disabili dal proprio contesto magari inserendole in un istituto o in un luogo a parte: la RBC intende valorizzate le famiglie, le risorse che ci sono nei villaggi, le scuole pubbliche dove vengono inseriti i bambini disabili.

Abbiamo lanciato il progetto “Shamba” (in swahili “Il campo”): una iniziativa per l’avvio di un’Azienda agricola per la produzione di mais – la farina di mais è l’alimento base della popolazione locale – e girasole e un Frantoio sociale per la spremitura e l’imbottigliamento di olio di semi.

L’inziativa assolve a 3 importanti funzioni:
> offre lavoro a giovani del territorio e in particolare a giovani con disabilità;
> migliora il reddito di piccoli coltivatori diretti che sfruttano modesti appezzamenti familiari (shamba), offrendo acceso al microcredito, a canali di commercializzazione più competitivi del proprio prodotto, a servizi di spremitura e raffinamento del <
prodotto per una migliore redditività per unità di prodotto;
> supporta la gestione ordinaria del Centro di riabilitazione INUKA, rendendo sostenibile nel tempo tutta la struttura.

A una cosa teniamo in particolar modo: alla trasparenza.

I nostri amici sanno che possono fidarsi di ciò che facciamo perché hanno l’opportunità di venire a verificare sul posto (in Tanzania!) ciò che, anche grazie al loro aiuto, viene realizzato.

Karibu! È la bella parola con cui i tanzaniani ci accolgono, “benvenuto”.

Ed è quello che ripetiamo ai nuovi amici: Karibu!

Venite a vedere ciò che i nostri fratelli africani sono capaci di fare se messi in condizione magari aderendo alla nostra proposta di una vacanza intelligente e solidale.

Visita il nostro sito: www.solidalinelmondo.org

Karibu!




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