Carissime amiche e carissimi amici Orange,
questa volta comincerò a raccontarvi questo mese dalla coda, si proprio dalla coda di gennaio, il giorno in cui il mese terminava, la Podistica Solidarietà dava ancora una volta prova della sua grande, grandissima presenta come società oramai consolidata nel panorama romano e anche nazionale. La Corsa di Miguel non è una corsa come le altre, è la più importante fra le 10 chilometri nel panorama nazionale. E ancora una volta anche quest’anno il colore della corsa è stato l’arancione. L’arancione dei sorrisi, delle facce tirate, dei volti affaticati, degli occhi felici e soddisfatti di chi tagliava il traguardo nel tempi dello sport italiano, lo Stadio Olimpico di Roma. C’eravamo eccome ! Abbiamo vinto e forse se mi è concesso anche stravinto, perché ben sappiamo quanto siano importanti per noi queste vittorie che ci permettono nel giro di un istante di volgere lo sguardo verso chi è in difficoltà per aiutarlo con i fondi che ci siamo sudati, fino al decimo chilometro.

La Corsa di Miguel è una corsa speciale, davvero speciale!

Per il suo altissimo significato sociale, che ci porta a riflettere contro l’ingiustizia e l’oppressione... Per il suo percorso veloce che può regalare soddisfazioni fino a raggiungere il Personal Best... Per la partecipazione di Runners che la rende la 10 km (circa) più partecipata... Per il prestigio di una classifica assoluta o anche di categoria...
Ma per noi Orange è una anche grande festa, un appuntamento immancabile dove ci ritroviamo tutti (o quasi)! Ci sono quelli di sempre... quelli occasionali e i nuovi che non hanno ancora la foto in maglia Orange e si guardano intorno spaesati , cercando di capire le regole del prima e del dopo corsa.
Siamo tanti, ma abbiamo un solo cuore che ci unisce, un cuore con le scarpette da running !

Ci sono tanti motivi che accomunano lo start nella vita di un runner, ognuno ha il proprio momento zero, splendente, oscuro, pieno di motivazioni di rivalsa o semplicemente prodotto della voglia di esprimere ciò che si è dentro davanti a noi stessi e a tutto il mondo.
Qualsiasi sia la motivazione che porta una persona ad essere un runner, esiste un senso di appartenenza comune che ci lega, un filo invisibile che a volte ci confonde e ci spinge ad essere quello che vorremmo ma che ancora non siamo preparati ad essere. Questa condizione che ritroviamo ogni volta che infiliamo le scarpe e facciamo viaggiare le gambe veloci, al limite del dolore, io la chiamo LIBERTA'.
Libertà che è stata brutalmente sottratta a Miguel Benancio Sanchez durante il pieno della sua crescita sportiva e umana, la cui unica colpa (forse) è quella di essere vissuto in momento storico in cui il valore della vita umana era inferiore a quello del potere politico e degli affari.
Noi siamo fortunati, il passato possiamo viverlo con i ricordi, il nostro senso di libertà ancora non è stato sopito e nel momento in cui ci sentiamo confinati in un angolo buio, inforchiamo le nostre calzature e iniziamo la nostra corsa a perdifiato.

Tutto ciò premesso ricordo che il mese si era aperto con la consueta e amatissima Corsa della Befana, e aveva cisto la grande partecipazione al Trofeo Lidense e alla sempre più amata e apprezzata Maratonina dei Tre Comuni, diventata un punto di riferimento anche per noi Orange.

Buona lettura a tutti voi e a presto...

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