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Antonio Flamini: Ultramarathon man!!!
di Redazione Podistica, 03/07/2015

L'arrivo al Passatore del 2004

L'arrivo al Passatore del 2004

Cari amici Orange, oggi facciamo la conoscenza di un'atleta speciale. Antonio Flamini è da poco in Podistica ma ha alle spalle una carriera invidiabile. Nel suo lunghissimo curriculum sportivo si annoverano diversi primati e prestazioni da fuoriclasse. Amante delle lunghe distanze, il nostro Antonio infatti può vantare in ordine cronologico: nel 2002 il titolo di campione italiano di corsa in montagna e il primo posto di categoria alla Maratona di Latina; nel 2004 primo posto di categoria alla Pistoia-Abetone, la medaglia di bronzo ai campionati italiani ed europei dei 100 km al Passatore, la medaglia d'oro ai campionati italiano di 50 km a Palermo; nel 2005 la medaglia d'argento ai campionati italiani della 6 ore di Bergamo, 2° posto di categoria alla 50 di Romagna, l'ottavo posto ai mondiali dei 100 km a Winscho, la medaglia d'oro ai campionati europei di 50 km a Palermo; nel 2006 la medaglia d'oro ai campionati italiani di 50 kim a Sanremo, il primo posto di categoria alla 50 km Bologna-Zocca; nel 2012 la medaglia di bronzo ai campionati mondiali di 100 km a Seregno, la medaglia di bronzo ai campionati italiani alla 100 km delle Alpi, il 4 posto ai mondiali di 50 km in Valle Crosia; nel 2013 argento ai campionati italiani di 100 km al Passatore, argento ai campionati italiani di 50 km alla Pistoia-Abetone, terzo posto all'Ultratrail di Oulx, secondo posto all'ultratrail del Lago d'Orta; infine nel 2015 il primo posto di categoria all'Ultratrail Soave Bolca e un nuovo argento ai campionati della 100 km al Passatore. Dinnanzi a tale curriculum sportivo troviamo una persona molto sempilce e modesta, ma non voglio anticipare nulla di più e lascio la parola al nostro atleta.

1. Ciao Antonio, presentati …
Semplice come persona e umile come atleta, consulente del Lavoro, imprenditore agricolo, albergatore, tanto lavoro già da bambino, all'età di nove anni, per pagarmi gli studi, in collegio a Roma.

2. Quando e come è nata la tua passione per il podismo?
All'età di nove anni, in collegio, vedendo i mei compagni che giocavano a calcio meglio di me.

3. Quale è la tua distanza preferita? E le tue gare preferite?
50 e 100 Km, anche se sconsigliate dagli allenatori, ma con titoli in palio (Campionati italiano, europeo, mondiale).

4. Hai un curriculum invidiabile. Quanti sacrifici hai fatto per raggiungere questi risultati?
Il grande rammarico di non aver fatto atletica da ragazzo. Feci la selezione per i campionati italiani campestre, senza alcun allenamento, a 17 anni, bronzo ai Campionati Regionali e, poi vincolato dal servizio militare fatto in anticipo, la famiglia avviata a vent'anni e i figli uniti al lavoro, l' Università, non mi hanno permesso di dedicarmi allo sport, come avrei desiderato.
Tanti sacrifici con un bravo allenatore, ma, sempre con orari molto stretti, e mai adeguatamente per raggiungere obiettivi migliori.

5. Quali sono i progetti e propositi per il prossimo futuro?
Partecipare a gfare di 50 km e 100 km con in palio titoli: campionato italiano, europeo e mondiale. Recentemente sto provando il Trail e l'Ultratrail, sono un altro mondo come preparazione.

6. Come hai conosciuto la Podistica Solidarietà e perché hai scelto proprio questa squadra?
Ho visionato sul vostro sito dopo aver parlato casualmente con un atleta e condivido lo spirito sociale di ogni devoluzione agli altri.

7. Raccontaci un episodio in gara o una gara in genere che ti ha lasciato il segno …
La maratona di Atene, nel 1988, la prima, senza alcuna preparazione, ho partecipato con le scarpe da tennis. Dopo circa 10 Km, avevo bolle e tutte le unghie rovinate sanguinanti e quindi dovevo scegliere: ritirarmi ovvero proseguire scalzo.
Notavo che, erroneamente avevo messo i calzini felpati e forse potevo proseguire, non sapevo per quanti chilometri e così ho fatto. Non potevo ritirarmi alla maratona di Atene, io che avevo fatto gli studi classici, che avevo tradotto la battaglia di Maratona dal greco e tante altre versioni della storia greca.
Intorno al 25°/30° chilometro i calzini cominciavano a rompersi e la pianta del piede, sia sull'avampiede che sul tallone, nuda batteva sull'asfalto, la pelle si lacerava e cominciavano a sanguinare i piedi.
Alle mie spalle, si era messo il pulmino della Squada Canadese e con costanza mi dava i rifornimenti. A circa 7 Km dall'arrivo, l'asfalto si faceva pungente, poiché prima di arrivare ad Atene, c'è una lunga discesa, e la strada era realizzata con asfalto drenante per l'acqua.
Ogni passo, una fitta e tanto dolore, perche l'asfalto appuntito si conficcava alla base della pianta del piede. I calzini li ho conservati e sembra impossibile quello che ho fatto.
L'emozione più grande, che ancora oggi mi fa venire i brividi, all'ingresso dello Stadio ovale, il Panaitikos, quando non so se 5.000 o 10.000 spettatori, notando dopo circa 200 metri dall'ingresso, i miei piedi sanguinanti e lacerati, si sono alzati in piedi ad applaudire fino all'arrivo. Emozioni infinite.

8. Oltre a correre, cosa ti piace e cosa non ti piace fare?
Tanto lavoro e combattere i grandi mali della nostra società: politica inquinata, corruzione ed altri mali.

9. Dacci un suggerimento per la squadra
Siete troppo bravi e in gamba.

10. E ora fatti una domanda e datti una risposta!!!
Dove vuoi arrivare? Dai sempre il massimo di te stesso, in ogni momento della tua vita, vivila intensamente. Vi ringrazio intensamente.

Antonio Flamini


Antonio alla Pistoia Abetone del 2014

Antonio alla Pistoia Abetone del 2014



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