Ciao a tutti Amici Orange,

mi spiace essere ripetitivo, ma purtroppo è passato un altro anno e poco è cambiato, mi spiace, come d'altronde spiace a tutti voi, ma non possiamo altrimenti,
avrei voluto farvi gli Auguri di Pasqua di persona e in un momento diverso, meno stressante e surreale di questo che stiamo vivendo, ma purtroppo è cosi, dobbiamo tirar fuori tutta la nostra forza per andare avanti e uscire dall'incubo.

Anche quest'anno, purtroppo il secondo consecutivo, dobbiamo festeggiare ognuno in casa propria lontani ma vicini con il nostro forte senso di appartenenza alla nostra squadra e con la speranza in un futuro migliore,
ancora una volta ci accingiamo a festeggiare in modo virtuale tutti uniti e abbracciati, vecchi e nuovi, grandi e piccini la Santa Pasqua,
sempre con la stessa passione e l'immutata voglia di correre quando sarà possibile per uno scopo bellissimo ed unico: aiutare i più bisognosi.

Ci tengo a ringraziare tutti voi,
uno per uno, per l'attenzione che dedicate alle nostre iniziative, podistiche e solidali, per la vostra continua risposta ai nostri appelli di partecipazione, per le dimostrazioni di affetto che ci dedicate e perché solo e soltanto grazie a voi la Podistica Solidarietà può sempre aiutare tante persone meno fortunate di noi che necessitano del nostro intervento, in questo momento più che mai stiamo dando il nostro contributo ad un'Italia in grave, gravissima difficoltà grazie a voi e ai vostri contributi.

Voglio ringraziare tutti voi che ci date una nuova linfa vitale nel nostro processo di crescita quotidiano come squadra e come persone dedicando il vostro tempo affinché il nostro gruppo podistico possa continuare a crescere e a perseguire gli obiettivi dell'amicizia, della solidarietà e dello sport!!!

Il Vice, il Consiglio Direttivo, i Gruppi di Lavoro della Podistica Solidarietà, augurano a tutti voi e alle vostre famiglie una Serena Pasqua che possa riempire i vostri cuori di pace, serenità, gioia e salute e soprattutto di speranza in un futuro migliore riacquistando la libertà perduta.

Il Pres