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Il giro delle Sette Fontane
di Ferdinando Silvestri, 30/08/2022

Terzo appuntamento con i "giri di Roma".

Questa volta dopo le Sette Chiese e i Sette Colli mi sono cimentato nel "

Giro delle Sette Fontane".

Mentre per i primi due giri, le Chiese e i Colli erano quelli (7), per le fontane ho dovuto fare una scelta perché, anche escludendo gli innumerevoli "nasoni", le fontane di Roma, lo saprete bene, sono ben più di sette.

Quindi, affidandomi ad alcuni siti internet specializzati del settore la scelta è caduta su queste sette fontane:

delle Naiadi (piazza della Repubblica),
del Tritone (piazza Barberini),
della Barcaccia (piazza di Spagna),
di Trevi (piazza omonima),
dei Fiumi (piazza Navona),
dell'Acqua Paola (via Garibaldi) e
delle Tartarughe (piazza Mattei).

Anche stavolta, come nel primo giro, ho atteso una data strategica, domenica 14 agosto, in modo da avere, complice il ponte ferragostano, le strade capitoline il più possibile sgombre da veicoli e correre così con una maggiore sicurezza.

Inizio il giro dalla fontana delle Naiadi (purtroppo senz'acqua e transennata per lavori) solo perché è la più vicina a casa.



Scatto la prima foto, parto e prendo via Vittorio Emanuele Orlando, arrivo in largo Santa Susanna, scendo in via Barberini e appena giunto nell'omonima piazza trovo la seconda fontana quella del Tritone.

Prima sosta e seconda foto.



Riprendo il percorso per via del Tritone e dopo aver svoltato a destra in via Due Macelli mi ritrovo prima in piazza Mignanelli e poi in piazza di Spagna dove trovo la terza fontana: la Barcaccia.

Foto con lo sfondo della scalinata di Trinità dei Monti e riparto.



Riattraverso via del Tritone provenendo da via della Propaganda e largo del Nazareno e scendendo da via della Stamperia trovo subito Fontana di Trevi che è già gremita di turisti.

Quarta foto.



A sinistra della fontana mi immetto in via dei Crociferi che poco dopo diventa via dei Sabini ed arrivo in via del Corso, entro in piazza Colonna (dove c'è la sede del Governo), lambisco piazza di Montecitorio (dove c'è la sede della Camera dei Deputati) e svoltando in via in Aquiro proseguo dritto per una serie di vie fino a giungere in corso Rinascimento, qui di fronte a Palazzo Madama (dove c'è la sede del Senato) svolto a destra ed entro a piazza Navona dove trovo la fontana dei Fiumi.

Quinta fontana e quinta foto.



Esco da piazza Navona per via della Cuccagna, oltrepasso corso Vittorio Emanuele II, e tramite via dei Baullari arrivo a Campo dei Fiori che attraverso con un po' di difficoltà data la fitta presenza di bancarelle.

All'angolo opposto prendo via dei Balestrari e dopo via Capo di Ferro e via dei Pettinari arrivo sul lungotevere e qui valico il fiume sul pedonale Ponte Sisto.

A piazza Trilussa mi dirigo a destra e dopo via di Santa Dorotea arrivo all'inizio di via Garibaldi proprio sotto la finestra resa celebre dal film "Un sacco bello" di Carlo Verdone.

Inizia, da qui, il tratto più impegnativo di tutto il giro una salita di circa 700 metri che mi porta alla fontana dell'Acqua Paola alias Fontanone del Gianicolo.



Durante la foto di rito noto che ci sono, a godere del panorama antistante, decine e decine di turisti che, diversamente dal sottoscritto, hanno raggiunto la meta a bordo di mezzi motorizzati.

Ridiscendo su via Garibaldi, proprio come avevo fatto il mese scorso durante la "Corsa de Noantri", e da via Mameli e via Manara raggiungo, dopo un altro paio di strade, piazza di Santa Maria in Trastevere.

Proseguo per via della Lungaretta e all'incrocio con viale Trastevere (qui c'era stata la partenza della corsa appena citata) vado in direzione di Ponte Garibaldi, supero di nuovo il Tevere e giungo in via Arenula che percorro quasi tutta.

Poi, poco prima di largo di Torre Argentina, giro a destra su via dei Falegnami che mi porta a piazza Mattei dove c'è l'ultima fontana quella delle Tartarughe.



Confesso che questa fontana, forse perché un po' fuori mano (turisticamente parlando) era l'unica che non avevo ancora visto.

Colmata la lacuna scatto anche qui un selfie.

Riparto per via dei Funari e giro a sinistra su via Caetani, teatro di una delle pagine più tristi della storia della nostra Repubblica.

A ricordarlo ci sono una lapide ed una effige dello statista Aldo Moro.

Da via delle Botteghe Oscure arrivo a piazza Venezia che attraverso obliquamente.

Salgo su via Battisti e via Quattro Novembre e da largo Magnanapoli scorgo il palazzo del Quirinale e inizia, così, la via più lunga del percorso: via Nazionale.

Un chilometro che da via Milano in poi è anche in leggera salita.

Giunto al punto di partenza il mio garmin sentenzia: 9,800 km.

Ultima foto.

Come sempre chiedo venia per il noioso elenco di vie e passo alle conclusioni.

Il percorso è un po' tecnico (le salite non mancano) ma molto piacevole, le fontane non sono altro che una scusa per passare in tanti luoghi belli e famosi che, non  a caso, erano pieni di turisti tornati numerosi dopo questo biennio terribile.

Anche stavolta invito a correre il giro partendo magari da un'altra fontana e, volendo, passando per altre vie e provare, magari, quella suggestione per "le fontane di Roma", quella che più di cent'anni fa ispirò Ottorino Respighi!

Ferdy




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