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Nostalgia
di Romano Dessì, 11/07/2020

Cari amici solidali, il nostro mondo fatto di colori, di risate, di sudore e tanta fatica è stata sconvolto dal covid 19: tanti di noi credevano che fosse una semplice influenza e che tutto sarebbe finito a tarallucci e vino, invece non è stato così, da epidemia è diventata pandemia, prima sottovalutata da quasi tutti i governi europei per poi farlo diventare allarme mondiale.
L'Italia è stata la prima nazione a chiudere tutto, rimanevano aperti solo i super mercati, i tabaccai e le rivendite di frutta e verdura, ci hanno imposto di andare in giro con mascherina e guanti in lattice, per quei pochi spostamenti che potevamo fare. Ad un certo punto le mascherine erano introvabili e quando le trovavi erano a caro prezzo e anche i guanti in lattice avevano subito rincari notevoli. Il governo ci aveva imposto di rimanere a casa, per evitare un dilagare della pandemia, si poteva uscire solo per fare la spesa e il super mercato non doveva essere lontano da casa, andare dal tabaccaio prendere frutta e verdura, al massimo portare a spasso i cani.

Noi podisti ci siamo trovati spiazzati da questo drastico cambiamento di vita, niente più gare, allenamenti e il ritrovo domenicale con la nostra Podistica Solidarietà, che anche in tempo di quarantena non è rimasta con le mani in mano elargendo aiuti a tutti quelli che ne avevano bisogno.
Ci siamo ritrovati a vivere un incubo ed ogni mattina quando aprivamo gli occhi speravamo che tutto fosse passato, invece bastava affacciarsi alla finestra per vedere che tutto era reale. Si vedevano lunghe file per entrare al super mercato, distanziamento sociale e non si sentiva passare un automobile perché quelle che camminavano dovevano essere provviste di autocertificazione.
Tutto era fermo, la nostra vita sembrava chiusa in una specie di limbo, i pochi podisti che si allenavano erano tacciati di essere untori e pregati di rientrare in casa, per cui chi ne aveva la possibilità, cioè una casa grande, si allenava dentro casa.

Ora è dal 4 maggio ci siamo potuti rincontrare con le dovute precauzioni della distanza sociale, lentamente si sta tornando ad una vita normale sperando che tutto passi e che tutti noi possiamo tornare al più presto a calcare l'asfalto delle varie vie di Roma e delle varie città del Lazio, ritornare ma in sicurezza.

Con questo vi saluto il vostro marciatore Romano.




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