home page   podistica   triathlon   trail   ciclismo   criterium   società   notizie   solidarietà   fototeca   videoteca   fidal   links   area riservata   contatti 
Podistica Solidarietà su FacebookPodistica Solidarietà su TwitterPodistica Solidarietà su InstagramPodistica Solidarietà su YouTube

archivio Gare Fittizie


calendario Gare Fittizie


notizie gare podistiche


archivio gare podistiche


calendario gare su strada


calendario gare atletica leggera


calendario gare in regione


calendario gare all'estero


11 consigli per la maratona


archivio notizie

Il Gusto di Esserci
di Fabrizio Chiezzi, 23/06/2022

Oggi c'è la WeRunRome a Roma e qualche centinaio di podisti Orange saranno presenti alla versione estiva e serale della famosa corsa, ma i triatleti guardano ad altro in questa giornata.

L'Olimpico di Vico gara molto importante nell’ambito del campionato regionale.

Oggi sono qui per la prima volta, quest'anno ho deciso di cimentarmi in gare mai fatte prima, la mia specialità non è la caccia del podio, ma la scoperta di nuovi percorsi ed esperienze che accrescano ancor di più il mio desiderio di esplorare dentro di me, limiti e sensazioni.

Del resto, questo sport conosciuto troppo tardi, per mia sfortuna, mi regala sempre emozioni forti.

Nessun rimpianto però, sono qui ed è solo questo quello che conta.

Il mio Capitano (Marco Accardo) mi ha raccontato di un percorso duro in generale ed in particolare per la bici e la corsa che sono caratterizzate da difficoltà altimetriche considerevoli per una gara di Triathlon, ed il nuoto al lago che è sempre più problematico del mare; ma penso di essere qui per questo, sono qui per affrontare le difficoltà di una gara tosta, del resto anche l'IronTour dell'Elba era impegnativo e tanta soddisfazione ho trovato alla sua conclusione, quindi "no excuse".

Ritiro i pettorali, attendo i miei Orange con i loro pacchi da distribuire ed entro in modalità gara, concentrato, muto, alla ricerca del dettaglio che faccia la differenza, alla ricerca del set up in zona cambio che non mi faccia sbagliare troppo.

Ci siamo, sento il sapore dolce dell'acqua del lago che si trasforma in quello forte del sangue.

Decido di non mettere la muta e non so se la decisione è quella giusta, il lago è increspato e non sarà facile nuotare, ma io non ho paura dell'acqua fin da bambino ho giocato con onde grandi e correnti forti e queste condizioni non mi preoccupano mai, anzi mi sento un pelo in vantaggio su tutti gli altri.

Fischia!!!

Via la prima boa sembra la più dura, onda corta sempre in faccia, respiro bene e vedo accanto a me arrancare e nuotare a rana, alla fine vedrò che queste condizioni hanno fatto "male" a parecchi atleti con diversi ritiri; prima boa esco veloce ma l'onda in faccia c'è sempre dovrei avere corrente a favore e decido di allungarmi, rilassarmi e nuotare in scioltezza, seconda boa andata mi giro e guardo quanti stanno ancora nuotando, al solito nuoto bene, dico a me stesso, e continuo fino alla spiaggia per il secondo giro.



Ormai è fatta dopo il primo giro non può che migliorare, sono più rilassato e sento che nonostante l’onda dia fastidio ed il ritmo non sia veloce, ho trovato un’andatura che mi permette di concludere tranquillamente.

La zona cambio è lontana ed in salita, oggi per la prima volta ho deciso di attaccare le scarpe alla bici perché l’uscita dalla zona cambio (T1) ha una salita di 20/30 metri al 10% dipendenza o forse di più e correre con le scarpe ai piedi è più pericoloso che fare questa prova.

La bici è dura sono 4 giri ed al giro di boa c’è un bel po’ di salita, quest’anno per diverse ragioni non mi sento forte in bici, forse non ho fatto un inverno adeguato, la testa non ha funzionato adeguatamente, ma fa nulla, procedo con Francesco Adornetto, ci diamo il cambio in un gruppetto di 4/5, e così i primi due giri vanno via.



Poi l’errore che compromette la mia frazione, al secondo giro di boa sono in ultima posizione e l’atleta davanti a me non ne ha più, si pianta ed io perdo contatto, non riesco a rientrare e vanno via, pazienza!!!

Ristrutturo i miei pensieri e continuo a pedalare, non sarà questo ad abbattermi, non sarà questo a farmi desistere.

La bici è sempre stata la frazione più bella per me: bevo, mangio, guardo intorno, mi godo le piccole cose che questa condizione mi dà.

Ma sono al T2 e la discesa con la bici alla mano è dura e pericolosa, per fortuna sono in zona cambio senza problemi, ma successivamente ho saputo di cadute e piccoli incidenti che per fortuna non hanno avuto conseguenze gravi.

Vai con la corsa, e sento subito che qualcosa non va, le gambe sono dure, i polpacci non collaborano neanche un po’ e la salita è ripida… mi rilasso e corro piano, ci mancherebbe pure un infortunio adesso, finirei lo stesso, questo è certo, ma non posso compromettere tutto quello che verrà dopo questa gara, troppe cose mi aspettano e non ho tempo per gli infortuni, anche se è stupido pensarlo.



Pian piano le gambe riprendono a collaborare, i polpacci si sciolgono e quella che sembra una camminata veloce più che una corsa, si trasforma in una corsa vera, bene!!!

Non sarò veloce ma ho la dignità dell’atleta in gara e questo mi fa sentire bene.

Sulla strada si vedono atleti sfiniti che camminano e non riescono a correre e tutto quello che il Capitano aveva predetto si avvera, ma non sarò uno di loro, oggi non è quel giorno per me, corro e mi godo la fatica del momento, corro ed incito i miei splendidi Orange, che tanta soddisfazione ed orgoglio mi daranno all’arrivo.

Corro e ripasso nella mia testa tutti i giorni precedenti, quelli che mi hanno portato ad oggi: le giornate infinite al lavoro, le fughe in bici per cercare la forma giusta, le alzatacce per gli ultimi km di corsa, i pensieri che non mi fanno dormire la notte.

Tutto scorre nella mia testa a piccoli flash, piccole immagini che riporto alla luce… ma ormai ci sono il traguardo è lì e mi tocca pure fare lo sprint per difendere la mia 65° posizione da un giovane atleta che piomba su di me al traguardo.



Giusto il tempo di ringraziare con le mani al cielo chi non c’è più, perché anche oggi la mia corsa è conclusa e viverla così è meraviglioso!!!

La giornata cominciata bene si conclude meglio, con dei numeri a dir poco strepitosi per la nostra società:


- 18 atleti al traguardo: 16 uomini e 2 donne (seconda società per numerosità);

- Cat. S2 maschile: 1° Gaiola

- Cat. S2 maschile: 2° Martella

- Cat. S2 maschile: 3° Spada

- Cat. M3 maschile: 2° Vaccaro

- Cat. M4 maschile: 2° Galeazzi

- Cat. M6 maschile: 1° Valeau

- Cat. S4 femminile: 1° Quarta

- Cat. M5 femminile: 1° De Santis





File Attachment Icon
1.jpg
File Attachment Icon
big.jpg
File Attachment Icon
3.jpg
File Attachment Icon
small.jpg
File Attachment Icon
2.jpg
File Attachment Icon
4.jpg
File Attachment Icon
5.jpg